Annika Pannitto

The third Table

The Third Table è una ricerca coreografica sulla possibile costruzione di un oggetto che eccede qualsiasi significato specifico. Un oggetto che è, autonomo, e che non rimanda o funziona come metafora per altro.
 La ricerca apre una riflessione che già qualche anno fa si era presentata come un’intuizione: la possibilità cioè di considerare la danza come ciò che “fa” lo spazio e il tempo, e non come una produzione di significati.
 Questa ricerca è dunque un ulteriore passo in avanti: non solo la danza “fa” lo spazio e il tempo, ma genera un altro oggetto che, seppur invisibile, si può percepire come un volume.
L’osservazione del processo mentale e fisico che si attiva durante la produzione della danza è la pratica centrale in questa ricerca per formulare l’esposizione di un pensiero in movimento, un’articolazione fisica che è il risultato di una serie di relazioni che succedono nel corpo che danza. 
La ricerca pone anche l’accento sulla performance come un incontro tra l’opera e il pubblico, in cui tutti i punti di vista e le interpretazioni sono reali e vere.
 Lo sguardo, e dunque il meccanismo della rappresentazione, diventa un altro aspetto centrale di questo progetto.
La principale domanda emerge necessaria: data la natura effimera del movimento, e la sua caratteristica di invisibilità (è possibile vedere il corpo che produce il movimento ma non il movimento stesso), cosa vediamo quando ci troviamo di fronte a una danza? Come si può generare dal vivo un oggetto coreografico che prescinde il corpo? 
The third table è forse proprio quello che emerge partendo da una serie di condizioni, e che diventa l’oggetto in comune tra chi produce la danza e chi la guarda.

un progetto di ricerca ideato da Annika Pannitto
in collaborazione con Elisa D’Amico
foto Italy Marom

annikapannitto.com

bio

Annika Pannitto è coreografa, danzatrice e ricercatrice nell’ambito della coreografia contemporanea.
Il suo lavoro ha a che fare con relazione tra danza e coreografia e guarda al corpo umano e alla sua relazione con lo spazio e il tempo.
I suoi lavori sono stati ospitati in diversi contesti Europei (tra gli altri, il teatro Schouwuburg di Rotterdam, l’Atelier Re.Al di Lisbona, il Festival Diskurs di Giessen, il Centro Danza Canal di Madrid).
Collabora regolarmente con artisti di altre discipline per arricchire la sua pratica e imparare da altri percorsi artistici.
Insieme alla designer Erica Preli cura dal 2012 la pubblicazione Table Conversation.