Donatella Morrone

Punto, linea, superfice

La ricerca affrontata negli ultimi anni ha posto l’attenzione in maniera sempre più approfondita sulla relazione del corpo in reazione agli spazi architettonici, sulla genesi del movimento in base alle forme e alle suggestioni delle visibili realtà nelle quali il corpo si inserisce.

La Ricerca attuale si sofferma su concetti basilari che compongono lo spazio tangibile ed astratto, come per riempire di azioni significanti e articolate le teorie già affrontate in ambito artistico dai pittori del ‘900, primo fra tutti Wassily Kandinsky.
Punto, linea, superfice”, è il titolo del libro di Kandinsky dal quale si sviluppa la Ricerca prendendo fortemente in considerazione le analisi Scientifico-Artistiche dei tre elementi.
Il progetto è suddiviso in Capitoli ( I,II,III), ognuno dei quali contiene un certo numero di “Studi” i quali nascono dalla chiarificazione tecnica, teorica, cristallina delle proprietà intrinseche alla forma, del segno grafico analizzato minuziosamente nella funzione per poi, una volta esser giunti all’essenza, arrivare a delle effettive “traduzioni” libere ma rispondenti al tempo stesso a dei parametri validi indipendentemente dal tipo di mezzo utilizzato(corpo, macchina da presa, tele e quant’altro). Le “traduzioni” sono molteplici e differenti, molte delle quali attraversano Pratiche artistiche sviluppate nel tempo e rimesse in gioco, così come molteplici sono i mezzi utilizzati e le figure coinvolte: musicisti,grafici, light designers, designers, video-makers, fotografi, scrittori, danzatori, attori, performers, architetti. Il progetto si avvale,infatti, delle collaborazioni di più artisti e professionisti di vari settori (non necessariamente artistici nel senso stretto del termine) , i quali operano, a seconda della fase progettuale, per rendere all’ipotetico fruitore più che un “prodotto” una testimonianza di ricerca che si fa essa stessa frutto artistico.

La direzione della ricerca è salda e radicata su concetti fondati in quello che nella storia dell’arte è stato definito come un trattato di pittura e geometria “qualitativa”.
Concetti di fisica, matematica, pittura, composizione si fondono così su più livelli di analisi, da quello immaginifico e astratto a quello più materico e concreto.
Il progetto mira, nel tempo, ad una composizione complessiva della totalità delle traduzioni che abbiano in successione logica dei propri colori, dei propri suoni, dei propri caratteri che possano, come in un dipinto, intersecarsi gli uni agli altri al momento della condivisione.
La semplicità delle questioni più primitive faranno da iter nella ricerca al fine di ascoltare la forma e renderla udibile, visibile e instrisa di “sensi”.

bio

Dopo gli studi presso Kaos Balletto di Firenze, procede con la sua formazione in Italia e in Belgio, con un maggiore interesse verso le tecniche d’improvvisazione. Tra le personalità più influenti vi sono Chrysa Parkinson, Samantha Van Wissen, Matej Ketjzar, Dominique Duszynski, Adriana Borriello, Simona Bertozzi, Frey Faust, Michele Di Stefano, Enzo Cosimi ed altri. Dopo gli studi di Tecniche Compositive e Coreografia presso l’ A.N.D. Accademia Nazionale di Danza, sotto la direzione di Adriana Borriello, lavora con la coreografa Dominique Duszynski in Belgio e Olanda e al tempo stesso a progetti personali, quali “Moving in a metric space” ed “EmptyPool”. Dal 2014 include nel suo lavoro anche progetti fotografici e video in collaborazione con artisti visivi. Nel 2016 sviluppa la sua passione per il djing, che prende parte nella sua ricerca, nei suoi progetti e performances. Dal 2014 ad oggi è danzatrice della Compagnia Adriana Borriello e lavora a progetti personali incentrati sulla relazione del corpo con gli spazi “vuoti” e sui “Non-luoghi”, attraverso lo studio di strutture architettoniche.

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