Donatella Morrone

P.L.S. /Punto, Linea, superficie. (provvisorio)

Utilizzando come mezzo l’improvvisazione e la composizione istantanea, la proposta di ricerca si soffermerà su concetti basilari che compongono lo spazio tangibile ed astratto, come per riempire di azioni significanti e articolate le teorie già affrontate in ambito artistico dai pittori del ‘900, primo fra tutti Wassily Kandinsky.

Partendo dallo scritto “Punto, linea, superfice”, la ricerca verterà sulla “traduzione” in atti performativi di quello che separa e al tempo stesso unisce, appunto, il tangibile dal suo opposto, soffermandosi sulla chiarificazione in termini tecnici dell’essenza e della conseguente funzione di quegli elementi che compongono, scrivono, dipingono la forma nello spazio. Individuando i concetti fondanti di quello che è stato definito come un trattato di pittura e geometria “qualitativa”, la ricerca darà luogo al “gesto” individuando la natura e le proprietà della forma, mediante elaborazioni improvvisative, attraverso l’utilizzo di immagini e l’analsi di frammenti di testi.

bio

Dopo gli studi presso Kaos Balletto di Firenze, procede con la sua formazione in Italia e in Belgio, con un maggiore interesse verso le tecniche d’improvvisazione. Tra le personalità più influenti vi sono Chrysa Parkinson, Samantha Van Wissen, Matej Ketjzar, Dominique Duszynski, Adriana Borriello, Simona Bertozzi, Frey Faust, Michele Di Stefano, Enzo Cosimi ed altri. Dopo gli studi di Tecniche Compositive e Coreografia presso l’ A.N.D. Accademia Nazionale di Danza, sotto la direzione di Adriana Borriello, lavora con la coreografa Dominique Duszynski in Belgio e Olanda e al tempo stesso a progetti personali, quali “Moving in a metric space” ed “EmptyPool”. Dal 2014 include nel suo lavoro anche progetti fotografici e video in collaborazione con artisti visivi. Nel 2016 sviluppa la sua passione per il djing, che prende parte nella sua ricerca, nei suoi progetti e performances. Dal 2014 ad oggi è danzatrice della Compagnia Adriana Borriello e lavora a progetti personali incentrati sulla relazione del corpo con gli spazi “vuoti” e sui “Non-luoghi”, attraverso lo studio di strutture architettoniche.