Marta Olivieri

Trespass | processing an emerging choreography, desidera aprire lo spazio ed il tempo alla contemplazione. Si inserisce nella ricerca tra il visibile e l’invisibile e integra il lavoro di S.U.D.M.U.P. al suo interno. Si propone di indagare la moltiplicazione dello sguardo e l’emersione di un corpo, attraverso l’assorbimento e la restituzione. Si serve della coincidenza ma non esclude la discrepanza. Due interpreti abitano lo spazio, osservando il circostante con l’obiettivo di restituirne una interpretazione generata dall’incontro tra il me e il resto. Non è prevista una divisione tra pubblico e performer. Chi osserva, può attraversare e modificare lo spazio muovendo il proprio punto di vista, spostando il circostante.
La struttura del lavoro ne permette la continua scrittura, presentando ad ogni riproduzione una nuova emersione, come conseguenza di un luogo abitato peculiare.

bio

Marta Olivieri è autrice e performer. Il suo lavoro si propone di interrogare le infiltrazioni che muovono un corpo. Scritture, suoni, temperature e asfalto sono gli ambiti della sua ricerca. Il corpo si muove tra il visibile e l’invisibile e tenta un continuo accadimento ai lati della struttura. La creazione desidera costruire un terreno comune all’interno del quale possano coesistere struttura formale e i suoi possibili allagamenti. Si forma presso Formazione Bartolomei. Frequenta i corsi Modem presso Scenario Pubblico. Nel 2015 incontra Marta Ciappina, interprete, movement coach e didatta, con la quale inizia un percorso assiduo di studio. Si forma inoltre con: M. Kejzar, M. Kilvady, G. Scarcella, J. Neves , A. Cristiani, E. Giannotti, M. Rizzo, C. Delorenzi, E. Gervasi, A. Ajmone, C. Morganti, K. Takagi. Nel 2018 si diploma come Somatic Movement Educator all’interno del programma di formazione Body-Mind Centering® e conduce dallo stesso anno laboratori di ricerca somatica e compositiva presso Scenario Pubblico. Lavora come interprete per DOM-, ha lavorato con Riccardo Guratti e Michele Rizzo. Dal 2019 prende parte al progetto Roma Non Esiste (DOM-), dallo stesso anno partecipa alla curatela del progetto SiR. Collabora con ATI Suffix, collettivo di architetti, artisti, filosofi e ricercatori, il cui lavoro intreccia architettura e arte relazionale, e con Roberta Mansueto | takecare.