Bodies en plein air

RESEARCH CAMPING – Bodies en plein air

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RESEARCH CAMPING
07 > 10 Giugno 2023


Camping
Lavanderia a vapore
Corso Pastrengo, 51

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Per prenotarsi alle pratiche del Camping
email estdahl@lavanderiaavapore.eu

 

Crediti

RESEARCH CAMPING 2023 / Bodies en plein air
è un progetto a cura di Workspace Ricerca X e Lavanderia a Vapore
partecipano Anna Basti, Francesca Cola, Michela Depetris, Teodora Grano, Daria Greco, Marta Olivieri, Neutopica, Alice Ruggero ed Elisa Turco Liveri, Nolwenn Salaün, Maria Elena Mela Seidenari, Cinzia Sità, Valerie Tameu, TAB Zine
scenografie fornite da Spazio Meta_Milano spaziometa.it
neon fornito da Neon Floris_Torino insegnetorinoneonfloris.it
allestimento Marco Montaruli

info biglietteria

edizione 2023
dal 7 al 10 giugno 2023
Lavanderia a Vapore di Collegno (TO)

L’edizione 2023 conferma il desiderio di dare vita ad una comunità composta da artiste e artisti che si riunisce scambiandosi pratiche e traiettorie di ricerca, prospettive e riflessioni a partire dal corpo e aprendosi all’“esterno” in maniera porosa lasciandosi attraversare da partecipanti e visitatori.

Questo ambiente di ricerca collettiva si nutre della condivisione di pratiche e traiettorie di ricerca generando nuova linfa per un corpo comune che ramifica secondo le temporalità specifiche della crescita e della cura: dilatando e re-inventando il tempo quotidiano. Cosa ci nutre? Cosa accade ad un percorso individuale quando viene messo a disposizione della collettività? E al corpo collettivo? Come nascono nuovi assemblaggi?

Ispirandosi ai processi circolari di condivisione e trasmissione, mescolanza e contaminazione, metabolizzazione e compostaggio reciproco, il paesaggio del Camping 2023 insiste su nutrimento e convivialità come formule e ritualità per creare nuovi assemblaggi di umani e sostanze. Gli scenari che faranno da cornice e attivatore di queste domande saranno il WunderBar e l’Edicola nomade e partendo dalla Sala Grande di Lavanderia si snoderanno nel Parco della Certosa.

PROGRAMMA
7 giugno 2023
apertura dalle ore 17:00

 

H 18:30

DJ SET a cura di Federico Scettri

Federico Scettri, batterista, si esibisce in Europa e America in molte formazioni nell’ambito del jazz contemporaneo, del pop e della scena più sperimentale utilizzando dal vivo anche laptop e live eletronics. Si dedica inoltre alla composizione di musiche per la danza contemporanea. Attualmente collabora con le band Cosmic Renaissance e C’mon Tigre.

 

 

PROGRAMMA
8 giugno 2023
apertura dalle ore 10 alle 19

 

h. 10:15-11:15

VALERIE TAMEU
Metabolo, gastronomia molecolare

Un luogo di ibridazione simbiotica tra biohacking, tecnologia, scienza DIY, corporeità ibride e performance. Nell’ottica di un metabolismo planetario, l’ecosistema diventa struttura di un processo metabolico dove fluidi, muco, sudore, urina, feci e materie inventate trasformano le strutture attraverso le varie forme di digestione in senso lato e decomposizione trasformativa.

BIO
Valerie Tameu è autrice e performer. Laureata in studi di danza presso la facoltà di Cinema, Arti della Scena, Musica e Media di Torino, si forma anche con vari3 formator3 della scena italiana e Internazionale. Contemporaneamente porta avanti progetti di creazione e ricerca con diverse realtà. La sua pratica artistica con-fonde pratiche allucinate, corporeità ibridate, memorie e presagi, nature artificiali, identità DIY, strategie di hack1ng.

 

h. 11:15-13:00

EMILIE GALLIER, NIENKE TERPSMA, NINA BOAS (in thoughts)
Glaneuses et Vers de Terre, Bookworms and the Wormbook“Ara Solis // La pietra che lega il sole”

*questa attività sarà in lingua inglese*

Glaneuses et Vers de Terre (Gleaners and the Worms) is a collection of practices by choreographer Emilie Gallier, visual artist Nina Boas, and artist editor Nienke Terpsma. Glaneuses et Vers de Terre cultivates ways of being with landscape as we are absorbed within it rather than as a detached spectacle to observe. We look for verbs, gestures to sense our bodies in connections with soils and skies. Head down, butt up, we turn down to the lives out of our sight: the worm deep under, the birds beyond the horizon. Inclined, we grow bodies of roots and waterfalls that take up water and pour it back out, supporting complete cycles and processes of regeneration to take place.

Glanseuses et Vers de Terre (Spigolatori e Vermi di Terra) è una collezione di pratiche della coreografa Emilie Gallier, dell’artista Nina Boas, e dell’artista-editrice Nienke Terpsma. Glanseuses et Vers de Terre coltiva modi di stare con il paesaggio come se fossimo assorbitɜ in esso, più che come uno spettacolo separato da osservare. Cerchiamo verbi, gesti per percepire i nostri corpi in connessione con cielo e terra. Testa giù, sedere in alto, ci rivolgiamo in basso verso le vite al di fuori della vista: il verme nelle profondità, gli uccelli oltre l’orizzonte. Inclinatɜ, facciamo crescere corpi di radici e cascate che prendono l’acqua per poi riversarla, supportando l’accadimento di cicli e processi completi di rigenerazione.

BIO
Emilie Gallier è una coreografa e ricercatrice che lavora tra i Paesi Bassi e la Francia dove ha co-fondato Les Minières, tra l’agricoltura rigenerativa e le pratiche artistiche. Ha sviluppato l’idea e la pratica di lettura nella performance nella sua tesi ‘Reading in Performance, Lire en spectacle’ (2021, Coventry University, DAS Graduate School). Si interessa del non-scritto che fiorisce nella scrittura, ecosistemi implicati e terreni viventi. www.post-cie.com
Nienke Terpsma è artista e book designer. Dal 2004, si è occupata del (maga)-zine artistico di viaggio per la ricerca non-accademica Fucking Good Art con Rob Hamelijnck. FGA si occupa di ricerca sul campo nell’humus, la vita attorno all’arte, le condizioni (locali) artistiche e culturali, con un interesse specifico per la storia orale, storia dell’idea, anarchia, ecologia. www.fuckinggoodart.nl
Nina Boas si è laureata all’AKI, ArtEZ a Enschede (Paesi Bassi) nel 2003. Da quel momento, ha sviluppato una pratica multidisciplinare (performance, disegno, installazioni, scenografia). Mischia la realtà e il mondo immaginario con storie che assomigliano ad un sogno ad occhi aperti. www.ninaboas.com

 

h. 14:00-17:00

MARIA ELENA SEIDENARI
IT’S MY PLEASURE

In un’edicola c’è spazio per il piacere? Molto spesso si, però i giornali che offrono intrattenimento erotico sono sempre un po’ celati.
it’s my pleasure porta l’eros in primo piano e offre una prospettiva femminile e femminista sul desiderio sessule e l’autocensura.
it’s my pleasure offre una piattaforma di facilitazione e incontro dove si mescolano pratiche somatiche, teorie sociologiche e paesaggi sonori per sollevare domande sull’eros e sugli ostacoli e condizionamenti che inibiscono l’esperienza piena e intatta del piacere (se mai esistesse).

BIO
Mela ha cambiato nome di recente, per sottolineare che non è né carne né pesce, ma un ibrido tra danzatrice, curatrice, ricercatrice.
Attraverso le lenti del pensiero femminista intersezionale, Mela esplora la performance, la danza di comunità e il corpo come s/oggetto di gnosi.
Laureata in Relazioni Internazionali, dopo aver condotto una ricerca sui tabù mestruali in India e Etiopia, ha approfondito lo studio del movimento tra Genova e Torino, diplomandosi infine al Tanzfabrik di Berlino, città dove vive.

 

h. 14:00-17:00

CINZIA SITÀ
You may say I’m a dreamer (YMSID) appunti per una scrittura collettiva

Un percorso laboratoriale, dove allenare un pensiero del movimento, attraverso la guida di pratiche volte a dare vita ad un percorso drammaturgico, in cui i corpi, che si allineano e alleano in uno spazio comune, si rendono essi stessi creatori e generatori, insieme, della loro Opera, del loro progetto.

BIO
Laureata in Coreografia presso l’AND, frequenta il corso di alta formazione
Scritture per la danza contemporanea diretto da Raffaella Giordano, presso il Teatro Stabile di Torino. È artista Associata Sosta Palmizi dal 2012 e cofondatrice e curatrice di SiR (sharing in roma) dal 2017. Lavora come danzatrice/interprete coreografa e dramaturg.

 

h. 15:00-17:00

FRANCESCA COLA
FERVERE sparkling tea time

Preparazione e degustazione rituale della Kombucha come pratica starter per una condivisione di narrazioni queer. Una lievitazione collettiva, una pratica proliferante del margine che può indicare nuovi modi e mondi possibili basati sulla complicità, reciprocità e mutualismo.
N.B. Invitiamo i partecipanti a portare con sé una tazza o un bicchiere con cui hanno un legame affettivo, quindi, se possibile, non solo un oggetto funzionale.

BIO
Autrice transdisciplinare, danzatrice e performer indipendente. La sua ricerca intreccia pratiche somatico cinetiche alla ricerca in ambito linguistico e neuroestetico. Attualmente impegnata nella ricerca nell’ambito del rituale contemporaneo in ambito performativo.

 

h. 17:15-18:15

MARTA OLIVIERI
FILA IL TELEFONO (esperimento #3)

L’esercizio sulla sfasatura #3 induce a osservare e immergersi nella trasformazione della parola e del suo significato. Giocheremo con la trasmissione, la ripetizione, la mancanza di corrispondenza, lo scarto e l’intruso per osservare se queste condizioni aprono delle possibilità da cui partire per comporre una partitura.

BIO
Marta Olivieri è autrice e performer con base a Roma. Si forma tra l’Italia e l’estero. Si interroga su cosa sia per lei la coreografia e su quale punto di vista porti. Il corpo si muove tra il visibile e l’invisibile e tenta un continuo accadimento ai lati della struttura.

 

h. 17:30-18:00

NOLWENN SALAüN
INTERVALLES

Sono abituata alle dure raffiche atlantiche o alle brezze umide del Nord; qui ho scoperto un vento inatteso e caldo, ancora in grado di riorientare i corpi. Performance a 3 voci e più, sul sentiero tra il parco della Certosa e la sala prove. 15-20 min, aperto a tutt*

BIO
Nolwenn Salaün è un’artista nata a Brest (Francia), vive a Torino. Con diverse forme di linguaggio, fotografia e suono compone situazioni che affrontano i modi in cui posizioni, ritmi e spazi sono definiti, collocati, essi stessi collocando e definendo a loro volta. Ha conseguito un MFA in Critical Studies (Sandberg Instituut, NL); i suoi progetti e performance sono stati presentati a Künstlerdorf Schöppingen (Münsterland, DE), Les Tanneries (Amilly, FR), La Box (Bourges, FR), Reneenee, Rozenstraat – a rose is a rose, Bologna.cc (Amsterdam , NL).

 

h. 18:30-19:00

ANNA BASTI
“…ALMENO 20 SECONDI”

Questa pratica si inscrive nel più ampio progetto di ricerca “Indagine sullo stato dei corpi”, che si interroga su quali siano i parametri che determinano lo stato di un corpo, la sua salute, le sue emozioni, la sua postura sociale, culturale e politica, nonché micro biologica e ormonale.“…almeno 20 secondi”, attraversa questa indagine concentrandosi sull’azione dell’abbraccio e su cosa questa azione innesca all’interno dei nostri corpi.

BIO
Danzatrice e performer, il suo percorso di ricerca ha come focus il corpo, organismo complesso e poroso, informato e condizionato dal contesto di riferimento in cui vive. Questa ricerca si articola attraverso piattaforme progettuali che usano diversi formati, orientate soprattutto al lavoro e alla condivisione di saperi con corpi non alfabetizzati nel campo delle tecniche di movimento.

 

 

Programma
9 giugno 2023
dalle ore 10 alle ore 20

 

h. 10:15-11:15 e 17:00-18:00

FRANCESCA COLA
FERVERE sparkling tea time

Preparazione e degustazione rituale della Kombucha come pratica starter per una condivisione di narrazioni queer. Una lievitazione collettiva, una pratica proliferante del margine che può indicare nuovi modi e mondi possibili basati sulla complicità, reciprocità e mutualismo.
N.B. Invitiamo i partecipanti a portare con sé una tazza o un bicchiere con cui hanno un legame affettivo, quindi, se possibile, non solo un oggetto funzionale.

BIO
Autrice transdisciplinare, danzatrice e performer indipendente. La sua ricerca intreccia pratiche somatico cinetiche alla ricerca in ambito linguistico e neuroestetico. Attualmente impegnata nella ricerca nell’ambito del rituale contemporaneo in ambito performativo.

 

h. 10:15-11:15 e ore 15:30-16:30

ELISA TURCO LIVERI E ALICE RUGGERO
TUANAKI. INVENTARIO DI ALCUNE COSE TOPOGRAFICHE 

Tuanaki è un’isola sommersa, forse mai esistita, un’invenzione topograficamente attendibile. Il movimento comincia dalla condivisione di domande sullo spazio che ci circonda: Semplici esercizi come osservare, misurare, cercare etimologie, se condivisi, producono nuove conoscenze, spostando i corpi e i punti di vista, aumentando il livello percettivo dell’ambiente. C’interessa una riscrittura collettiva degli spazi, una nuova archeologia di luoghi e parole. Un inventario collettivo che s’interroga sul potere categorizzante del linguaggio, immaginando una nominazione alternativa.

BIO
Elisa e Alice s’incontrato durante RicercaX 2019 “Artistic Research: it’s not about explaining”. Nasce un’amicizia e una collaborazione intorno al progetto Aporie del collettivo Dehors/Audela. A maggio 2020, durante il lockdown, inizia una corrispondenza che genera uno scambio di materiali e produce domande. Il progetto ha visto una prima condivisione in forma di intervista fittizia durante una residenza a Base (Milano) nel 2021 e, dopo un momento di riposo, ha un grande desiderio di riattivarsi.

 

h. 11:15-13:00

GOSIE VERVLOESSEM
The Pleasure Garden

La mia pratica di ricerca intitolata “The Pleasure Garden” (Il Giardino del Piacere) inizia come una sorta di autofinzione, nella quale esploro un parco scultoreo in Belgio nei panni del personaggio del “sick detective”. Durante questi viaggi si sono manifestati alcuni alleati nel paesaggio. Insieme ad una serie di testi, queste presenze hanno formato il contenuto di una lettura collettiva polifonica. I testi proposti si collocano tutti nel frame interdisciplinare definito come “queer ecology”. Vedere la natura da una prospettiva queer offre un contrappunto alla classificazione, la dominazione e propone un’alternativa nel processo di riproduzione e di “selezione naturale”. “The Pleasure Garden” si domanda: in natura è tutto orientato verso la procreazione? Oppure c’è posto anche per la sperimentazione e il piacere? Perché preferiamo la natura per il suo essere nobile e per la sua bellezza piuttosto che per la sua stranezza e ripugnanza? Ripensando / Immaginando una nuova relazione tra esseri umani e natura, cerco di eludere la categorizzazione e il potere per lasciar germogliare una bomba di semi di storie che influenzi la nostra visione della natura in una maniera più piacevole e gioiosa.
Eating Words Becoming Plant
Per il Research Camping, vorrei approcciare il parco come un’area da leggere, un’area esitante e disponibile all’essere letta, che aspetta di essere letta, … Propongo una serie di pratiche che si relazionano al leggere come mangiare parole, un atto erotico nel processo di diventare pianta. Attraverso letture collettive e digestione dei testi, ispireremo il giardino di Collegno con storie lasciate nell’ombra o sepolte sotto uno spesso strato di oblio, storie che gettano una luce alternativa sul parco, le sue storie e i suoi futuri. Iniziamo sotto il castagno sotto il quale Giulia Canella ha riconosciuto suo marito. Da lì, sbucceremo i semi che germinano da questa storia, percorrendo la sottile linea tra la realtà e la finzione. #piante, erotico, amnesia, piacere, arboglifo

BIO
Gosie Vervloessem (1973, Belgio) è ricercatrice artistica e performance artist che vive e lavora a Brussels. Nel suo lavoro, studia la relazione tra Homo Sapiens e Regno Vegetale attraverso la lente della cultura popolare, come i film horror, i fumetti e il folklore. Nella sua ricerca, assume spesso il ruolo di “sick detective” che usa “reperti”, prove per mettere alla prova e connettere storie nuove e storie già esistenti. Le sue pratiche includono lecture-performance, camminate, zine, workshop e pubblicazioni.

 

h. 14:00-17:30

TAB_Takeawaybibliographies
Laboratorio Editoriale Collaborativo | Fanzine Publishing #Nutrimento

TAB propone una pratica di realizzazione di una bibliografia collettiva che approfondisca il tema del nutrimento/ nourishment creando un momento conviviale di scambio di pratiche volte ad indagare la domanda cosa ci nutre? Cosa nutriamo? Nell’attività proposta, la ricerca bibliografica, diventerà un’azione dinamica ed immersiva, in cui pensieri e pratiche si nutrono in maniera reciproca in una dimensione che oscilla tra individuale e collettivo.

BIO
TAB | Take Away Bibliographies è un collettivo multidisciplinare e prende il nome dall’omonimo progetto editoriale, dedicato alla ricerca bibliografica multimediale e multidisciplinare in formato fanzine attraverso il coinvolgimento di contributor. TAB mira ad essere uno spazio di condivisione e ispirazione per una conoscenza non lineare e non produttiva. Il collettivo ha collaborato e collabora con artist* ricercat*, attivist* istituzioni culturali ed enti del terzo settore.

 

h. 14:00-15:00

MARTA OLIVIERI
FILA IL TELEFONO (esperimento #3)

L’esercizio sulla sfasatura #3 induce a osservare e immergersi nella trasformazione della parola e del suo significato. Giocheremo con la trasmissione, la ripetizione, la mancanza di corrispondenza, lo scarto e l’intruso per osservare se queste condizioni aprono delle possibilità da cui partire per comporre una partitura.

BIO
Marta Olivieri è autrice e performer con base a Roma. Si forma tra l’Italia e l’estero. Si interroga su cosa sia per lei la coreografia e su quale punto di vista porti. Il corpo si muove tra il visibile e l’invisibile e tenta un continuo accadimento ai lati della struttura.

 

h. 15:00-17:00

EVA NEKLYAEVA
FOOD PLAY

La delizia del tutto, perdersi nei gusti, negli odori, nelle consistenze. L’allure elusiva delle papaye e il fascino diretto dei cetrioli. Frantumare, farcire, spruzzare, soffocare, stuzzicare, leccare.
Tutti modi audaci per usare il cibo per controllare o gratificare. Quali verdure sono migliori per fustigare? Come usare il cibo nei temperature play? Come un dolce sciroppo può migliorare la tua sessione di spanking?
Cosa succederà durante il workshop?
Inizieremo con un’introduzione al cibo e al gioco erotico e proseguiremo dimostrando approcci differenti dai più disciplinati come il food control, fino al totale disordine dello schizzo.
A chi è rivolto il workshop?
A chiunque sia curiosǝ di combinare cibo e gioco erotico.
Il workshop è vegano e chiederemo di segnalarci eventuali allergie prima di cominciare.
Come mi preparo?
Porta degli abiti di riserva che possano essere sporcati, un asciugamano e un paio di infradito per farti la doccia dopo il workshop. Per la parte finale del workshop sei invitatǝ a portare il cibo con cui vorresti giocare.
Ci sarà nudità? È possibile, ma non obbligatorio.

BIO
Eva Neklyaeva è una curatrice che lavora sulla libertà, e sul piacere.
Tesse storie e abita spazi – nei quali il piacere può sostare.
Il workshop si terrà in lingua inglese. 25 posti disponibili.

 

h. 17:30-18:00

NOLWENN SALAÜN
INTERVALLES 

Sono abituata alle dure raffiche atlantiche o alle brezze umide del Nord; qui ho scoperto un vento inatteso e caldo, ancora in grado di riorientare i corpi. Performance a 3 voci e più, sul sentiero tra il parco della Certosa e la sala prove. 15-20 min, aperto a tutt*

 

h. 18:00-19:00

PMICHELA DEPETRIS
!n>i§ibl& may take time to become evident

Propongo un rito collettivo di possessione da bar/lasciarsi attraversare dalla materia, dagli spiriti della panna, delle brioche farcite/divenire medium/abbandonarsi agli innesti di toast/affidarsi ad uno stato alterato di coscienza nell’abbondanza nel piacere/flirtare col kiwi/scatenarsi/indemoniarsi/erotica spiritata per una playlist/la proposta è un’azione corale di risignificazione della relazione col cibo che è nutrimento, piacere, dispiacere, materia, rifugio, relazione, sperimentazione, storia, materia che entra nella materia che forma materia che attraversa materia e la condiziona.

BIO
Artista|performer|dance maker. Lavora in contesti performativi come interprete di altrǝ artistǝ e come creatrice, con linguaggi ibridi tra video, suono, performance, linguaggio coreografico e installazioni, interessata a produrre metodologie e formati che sfuggano alle logiche convenzionali e alle tempistiche abituali di produzione.

 

 

Programma
10 giugno 2023
dalle ore 10 alle ore 19

 

h. 10:30-11:00

ANNA BASTI
“…ALMENO 20 SECONDI” 

Questa pratica si inscrive nel più ampio progetto di ricerca “Indagine sullo stato dei corpi”, che si interroga su quali siano i parametri che determinano lo stato di un corpo, la sua salute, le sue emozioni, la sua postura sociale, culturale e politica, nonché micro biologica e ormonale.“…almeno 20 secondi”, attraversa questa indagine concentrandosi sull’azione dell’abbraccio e su cosa questa azione innesca all’interno dei nostri corpi.

BIO
Danzatrice e performer, il suo percorso di ricerca ha come focus il corpo, organismo complesso e poroso, informato e condizionato dal contesto di riferimento in cui vive. Questa ricerca si articola attraverso piattaforme progettuali che usano diversi formati, orientate soprattutto al lavoro e alla condivisione di saperi con corpi non alfabetizzati nel campo delle tecniche di movimento.

 

h. 10:30-12:00

DANCE WELL 

Dance Well è una pratica artistica rivolta principalmente a persone con Parkinson, ma aperta a tutti: caregivers, familiari, amici, danzatori, cittadini, studenti, artisti, in un vero e proprio momento inclusivo e intergenerazionale. La danza unita alla pratica filosofica, porta i partecipanti, a partire dall’esperienza del corpo, a riflettere e dialogare su contenuti e temi generati dalla danza, dando vita a un’insolita comunità di ricerca.

Laboratorio condotto da Debora Giordi, Elena Cavallo in collaborazione con Gaia Giovine Proietti

 

h. 11:30-13:00

On Publishing Practices: Bookworms and the Wormbook, Table du Zine, Fucking Good Art

Soft Panel with Parlor/Ricerca X, Emilie Gallier, Nienke Terpsma
During this session, we will explore the practices of writing and publishing as situated and embodied in artistic research. Discourses are generated and stratified by inhabiting the artistic material and the space between bodies as territories for new forms of knowledge. This session will grow from Terpsma and Gallier’s shared project Glaneuses et Vers de Terre, in which the practices Table du Zine and Bookworm and the Wormbook play with the art of making (and reading and eating) books. Editor of the magazine Fucking Good Art, Nienke Terpsma will share her practice of conversational and collaborative publishing.
Soft Panel with Parlor / Ricerca X, Emilie Gallier, Nienke Terpsma
Durante questa sessione, esploreremo le pratiche di scrittura e di pubblicazione situate e incarnate nella ricerca artistica. I discorsi si generano e si stratificano abitando il materiale artistico e lo spazio tra i corpi come territori per nuove forme di conoscenza. Questa sessione crescerà dal progetto condiviso di Terpsma e Gallier Glaneuses et Vers de Terre, nel quale le pratiche Table du Zine e Bookworm and the Wormbook giocano con l’arte del fare (e leggere e divorare) libri. Editrice della rivista Fucking Good Art, Nienke Terpsma condividerà le sue pratiche di pubblicazione conversazionale e collaborativa.
*questa attività sarà in lingua inglese*

BIO
Emilie Gallier è una coreografa e ricercatrice che lavora tra i Paesi Bassi e la Francia dove ha co-fondato Les Minières, tra l’agricoltura rigenerativa e le pratiche artistiche. Ha sviluppato l’idea e la pratica di lettura nella performance nella sua tesi ‘Reading in Performance, Lire en spectacle’ (2021, Coventry University, DAS Graduate School). Si interessa del non-scritto che fiorisce nella scrittura, coinvolgendo ecosistemi e terreni viventi. www.post-cie.com
Nienke Terpsma è artista e book designer. Dal 2004, si è occupata del (maga)-zine artistico di viaggio per la ricerca non-accademica Fucking Good Art con Rob Hamelijnck. FGA si impegna nel campo della ricerca nell’humus, vita attorno all’arte, condizioni (locali) di arte e cultura, con un interesse specifico per la storia orale, storia dell’idea,’anarchia,’ecologia. www.fuckinggoodart.nl

 

h. 14:00-17.30

NEUTOPICA
This manifesto is a place to be

This manifesto is a place to be è una pratica partecipativa di esplorazione del paesaggio e un esercizio di scrittura corale, come riflessione critica sul formato e sulla retorica affermativa del manifesto. Attraverso un processo di creazione si arriva alla realizzazione e alla stampa di una fanzine e/o di alcuni manifesti, in cui sono raccolti e riassemblati i materiali prodotti. Un gioco per fare un manifesto e per fare fallire il manifesto. Per fare potenzialmente infiniti manifesti: necessariamente situati, opachi, instabili.
È utopia in fieri, afferrata sempre solo parzialmente, mentre sparisce davanti a noi, nel folto di un bosco.

BIO
Neutopica promuove utopie localizzate e temporanee, realizzando formati sperimentali e collaborativi di residenza artistica transdisciplinare, in cui la ricerca e l’azione artistica sono intese come strumenti per la creazione di nuove forme di abitare, co-immaginando modalità di convivenza e alleanze intra e interspecifiche.
Neutopica è un progetto corale, nato nel 2019 da un’idea di Edoardo Mozzanega, in collaborazione con Eleonora Buono, Emanuela Gussoni, Barbara Novati, Flavia Passigli, Alex Piacentini, Angelica Villa, Marta Meroni, Lucia Palladino, Chiara Prodi e da una rete più ampia di artist3, creativ3 e attivist3 che l’hanno attraversata.

 

h. 14:00-16.00

DARIA GRECO
COLLAGE

Collage è un laboratorio di movimento che parte dalla tecnica artistica del collage.
Che sfumature e valenze potrebbe avere la stessa tecnica applicata ai corpi?
Collage è un campo d’indagine sulla complessità dello stare insieme.

BIO
Daria Greco è una danzatrice e autrice che basa la sua ricerca coreografica sul rapporto fra meccanica del corpo e immaginazione. Artista associata del gruppo Chiasma (MIC), autrice di Noyau (2017), [parentesi] (2022, collaborazione con Jacopo Ruben Dell’Abate) e Crangon Crangon (debutto Short Theatre 2022). Cofondatrice di Ostudio, SìR_sharing in Roma, Scup.

 

h. 16:15-17:35

TEODORA GRANO
DALL’ALTRO LATO – FROM THE OTHER SIDE

ESERCIZIARIO DI SCRITTURA PER L’EMISFERO E LA MANO SINISTRA
Leggere e scrivere non sono neutrali, possono essere personali, ma possono anche essere lenti focali per correggere la vista, per immaginare altri scenari, per inventare altri corpi.

BIO
TEODORA GRANO, si occupa di agitare il corpo.
Appartiene alla porzione di sapiens per cui scrivere è un organo di senso.
Vorrebbe rinascere nel mondo minerale.

 

h. 16:15-17:35

MICHELA DEPETRIS
TRANSFARAOKE

E’ una ricerca sull’uso della voce, della parola, sulla funzione della danza e sulle pratiche partecipative attraverso il dispositivo del karaoke, detonatore dell’azione, chiave d’accesso frivola a concetti densi, un mantra pop, guida per un viaggio che parla di trasformazione. I testi delle canzoni sono alimentati e/o tratti da letture di Karen Barad, Donna Haraway, Paul B. Preciado, bell hooks, Ursula K Le Guin, tra altrx; Le musiche sono pezzi midi di brani conosciuti (Gaga, Beyoncè, Despacito, Corona) e brani di musica elettronica di autrici meno commerciali.

BIO
Artista|performer|dance maker. Lavora in contesti performativi come interprete di altrǝ artistǝ e come creatrice, con linguaggi ibridi tra video, suono, performance, linguaggio coreografico e installazioni, interessata a produrre metodologie e formati che sfuggano alle logiche convenzionali e alle tempistiche abituali di produzione.

RESEARCH CAMPING – Floating bodies

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RESEARCH CAMPING
22 > 24 Novembre 2024
11:00 > 20:00

Camping
Lavanderia a vapore
Corso Pastrengo, 51
info biglietteria
Come navigare l’ignoto e la trasformazione attraverso le pratiche artistiche?
Come imparare dall’acqua la possibilità di farci cullare in nuove mescolanze?
Come entrare in contatto con un mondo sommerso?

Per la sua terza edizione, il Research Camping trasforma gli spazi della navata di Lavanderia a Vapore, dal foyer al teatro, in ambienti ibridi tra finzione e realtà, che diventano dispositivi per lo scambio e la disseminazione di processi di ricerca artistica.In un mondo in transizione che cerca nuovi strumenti di lettura e risposte, la ricerca artistica può offrire un terreno fertile per immaginare modalità di fare mondo nuove, possibili o dimenticate.

La baia è la dimensione evocata da questa terza edizione incentrata sulla fluidità dei corpi, fatti di carne e acqua, sempre più viscosi e sfuggenti, corpi che abitano un paesaggio in cui convivono tra terrae liquidità, in un tempo in cui si confondono certezza e illusione.

Durante il Research Camping la ricerca, da spazio intimo a porte chiuse, si fa piazza immaginifica per nuove politiche, una terra di mezzo che accoglie creazioni ancora in formazione, e offre asilo a pensieri e immaginari alternativi alla retorica muscolare e al tempo affannato dell’efficienza e della produzione.

 

Scarica il programma completo

La partecipazione alle attività è gratuita, previa prenotazione tramite questo form

artisti partecipanti Erika Di Crescenzo, Gaia Ginevra Giorgi, Aurelio Di Virgilio, Andrea D’Arsiè, Silvia Mai, Hanna Gillgren, Lucio Guarinoni/Simone Basani, Giovanfrancesco Giannini, Michela Depetris, Jovana Malinaric, Ilaria Quaglia, Fabritia D’Intino, Gloria Frigerio, Teodora Grano, Nicolò Giorgini/Marco Casagrande, Dafne Giannikopoulou, Collettivo TAC– TastierACorpi, Maria Luisa Usai, Attivisti della danza
con la partecipazione di Silvia Bottiroli

ideazione e realizzazione dello spazio Associazione Bastione
concept, organizzazione e processo curatoriale Lavanderia a Vapore e Workspace Ricerca X
immagine Elisa D’Amico
con il supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo

bssszzzvvvfff

Un’opera sonora in cui si sfuma la distinzione tra percezione tattile e uditiva.

The rough material of the work is made up of an archive of personal vocal recordings and known people / friends. Voices are shaped and composed together in a sound piece that aims to blur the distinction between tactile and aural perceptions in the experience of sound, while poetically materializing a sonically-present communal body.

Andrea D’Arsiè is an Italian-born performer, musician and artist based in Berlin. Andrea works with the body as matter permeated by transformative affects. While having a focus on vocal and sound practices, he is interested in the performing arts as a way to share embodied experience while affirming more complex ways of relating to the world and to each other.

ALIBI

ALIBI è una pratica che vuole esplora il concetto di temporaneità e mutamento, utilizzando le docce come spazio simbolico e intimo di transizione. La proposta trae ispirazione dalla vegetazione pluviale della Tasmania, immaginando forme di piante estinte o mai esistite. Queste piante saranno disegnate collettivamente poi riprodotte tramite scotch carta, per creare una set che ricorda una “scena del crimine” vegetale. Le domande che guidano questo percorso sono: come si manifesta al termine della pratica questa vegetazione perduta? Quali relazioni si creano, in differita e in contemporanea tra i/le partecipanti e le sagome?

Aurelio Di Virgilio (1995, Pescara) è un artista attivo nell’ambito delle performing arts. Diplomato nel 2017 presso la Scuola Luca Ronconi del Piccolo Teatro, Milano, collabora dal 2022 con Masako Matsushita (IT/JP). Dal 2020 sviluppa la sua ricerca e presenta i suoi lavori in festival, teatri e musei come MAXXI – L’Aquila, Mattatoio – Roma, B-motion Festival, Fabbrica Europa Festival e altri.

ENTER THE DEEP / Abisso - Memorie Salate - Batimetro

Laboratorio sul “Fondale” in 3 tappe.

Allə partecipanti chiediamo di portare un oggetto-relitto del loro ambiente quotidiano (non troppo fragile, più grande è meglio è), che abbia una storia da raccontare.

Qui è buio, gli occhi non ci servono. Quali sono i nostri relitti?

Riscopriamo le cose da cui siamo costantemente sommersə, tentando di scardinare le aspettative per costruire nuovi paesaggi di senso fra memoria sensoriale, narrazione e movimento. Ci prendiamo il rischio di andare a fondo negli abissi per tornarne trasformatə.

Collettivo TAC / TastierACorpi è un collettivo di artistə con base a Torino che esplora il corpo in scena, focalizzandosi sull’improvvisazione. La composizione eterogenea del gruppo gli permette di muoversi all’interno di uno spazio di sperimentazione in cui s’incontrano le diverse strade della danza contemporanea, del teatro fisico e della performance.

TAC porta in scena le sue creazioni dal 2022 e diffonde il proprio linguaggio tramite laboratori aperti ad un pubblico di professionistə e non.

Stories from after the end

In my research, participants are invited on a journey that serves as an experimental space to question the boundaries between the private and shared experience  as they are guided through imaginary scenarios that spark reflection and emotional exploration, grounded in bodily sensations and collective energy.

Stories from after the end is part of a larger cosmos where I investigate how we engage with the idea of the end of the world. The work invites the participants to encounter each other first as humans, and later as human-tardigrade hybrids, and explore meaning and meaninglessness in a post-doomsday world.

Dafne (they/them) is a human and an artist, interested in opening up small dark spaces where alternative encounters can take place. They combine tools such as movement, imagination-somatics, language, and stories, to craft guided participatory experiences dealing with liminality; spaces, times, things, or bodies, either suspended or dissolving. They have been using science fiction and technologies of magic to create works about the afterlife, grief, and the end of the world, often bringing in soft elements from the horror genre. Dafne works between Sweden, Italy, and occasionally other european countries both presenting their own work and research, and joining choreographic (and not only) projects by others.

MEDUSA

La ricerca si muove nella dimensione dell’oscuro e dell’abisso indagando il concetto di danza invisibile.
In questo contesto il processo si frammenta in un formato installativo in cui materiali, riferimenti e azioni si depositano nell’atmosfera vaporosa della doccia.
L’invito è quello di uno sguardo sul corpo distratto, morbido e intermittente.
Richiamando la dimensione spettrale, la danza emerge dove lo sguardo fatica a raggiungerla. E in questo senso di sparizione e evanescenza si cerca l’illusione dell’invisibilità come ponte verso un corpo insignificante, fluttuante, eterno.
Che ne è della danza se nessuno la vede?

Fabritia D’Intino è coreografa e performer. La sua ricerca si interroga principalmente sullo sguardo e il suo potenziale di informare il corpo in movimento. Oltre alla creazione per la scena e il site specific, sviluppa progetti partecipativi e formati di ricerca.

LA GIOSTRA, quarto punto.

Secondo i nostri studi, dovrebbe trattarsi di una piccola forma di geometria sacra, una sinusoide che si trova nelle sfere prereali, non lontana dalla Via Lattea, che si dischiude davanti all’occhio del testimone quando si proiettano dal centro i raggi più inflessibili, prima di diventare azoto.

Erika Dicrescenzo Esplora le possibilità del disorientamento del corpo, della parola e dello sguardo sviluppando la propria poetica a partire dall’osceno beniano per convergere negli studi legati alla coscienza.
Lavora con la compagnia StalkerTeatro ed insegna filosofia tradizionale indiana presso il Centro Daiva Jyoti.

no archive will restore us

Apertura di un processo di ricerca che, muovendosi nel campo dell’hauntology, interroga le relazioni tra memoria, documento d’archivio e fantasma. no archive will restore us è un’installazione performativa che riversa nei circuiti sottili dell’analogico una polifonia di field-recordings, registrazioni di lettere, incisioni di sogni, voci, frammenti sonori e suoni live, tra archeologia e immaginazione.

Gaia Ginevra Giorgi è un’artista e una ricercatrice. La sua pratica integra scrittura, suono, voce, e dispositivi performativi. A partire da un approccio femminista, ecologico e situato, sviluppa pratiche e metodologie di indagine per una riscrittura affettiva e politica degli archivi e del paesaggio, intesi come possibili strumenti di contro-narrazione.

Love Flows Over Us In Prismatic Waves

Love Flows Over Us In Prismatic Waves’ è uno spazio di pratiche della danza aperte a tutt^ e che non richiedono alcuna esperienza pregressa.

Per Ricerca X/ Floating Bodies ci immergeremo in una playlist audio no stop di 30 minuti. Attraverso l’esperienza di un never ending slow motion ci lasceremo fluire, diventando materia liquida. Un unico corpo che aspira ad essere superficie riflettente di suono, movimento, desiderio.

Giovanfrancesco Giannini (he,him)  è coreografo e danzatore residente in Italia. I suoi lavori sono stati presentati in festival nazionali e internazionali. Attualmente la sua ricerca artistica riflette in particolare sul tema della politica delle immagini in relazione alla coreografia e alle performing arts. I suoi studi  spaziano dalla storia delle arti visive, al cinema, alla politica.

Any matter faithfully contemplated produces dreams

Water writings appear and disappear on a steamy surface: streams of consciousness or dreams, like the sudden revelations that sometimes sweep over us in the shower. Phrases with a poetic or scientific trend, sentences concerning rivers far from sight, appearances of sense and sensation – they draw unexpected connections between the oneiric dimension and the ecological crisis, the fluid nature of language and multiple or difficult loves.

Gloria Frigerio is an artist based in Milan who works in the middle territories between visual and performing arts. She activates collaborative and site-specific situations to exercise an attitude of openness and deep listening. This work is produced in collaboration with Elina Alekseeva, visual artist and designer based in The Netherlands.

Amplified Edition No 2- Sister works

Amplified Edition No 2- Sister works are six short films created through the documentation of a live process, making Amplified Edition No 2.  The work explores the potential for relationality between body, material and sound; in this instance, the material is tarpaulin.

The films examine the tarpaulin from a close-up and an inside perspective, visually looking like fictional water.

Hanna’s research explores voice, movement, language and the choreography of hosting and facilitation. She is part of a new research initiative called Rose Choreographic School Sadler’s Wells London (2024-26), directed by Dr Martin Hargreaves. She is part-time senior lecturer at Roehampton University, where she teaches and convenes choreographic and dance practice to MA students.

In 2021, Hanna collaborated with photographer/architect Ioana Marinescu at Beaconsfield Gallery, London. They worked with concepts around erasure and archiving, with the dynamics of Beaconsfield’s Upper Gallery, bringing other photographic archives into relationship with its specific architecture and history.

Since 2000, Hanna has collaborated with Heidi Rustgaard under H2DANCE, adopting a transdisciplinary choreographic approach. Together, they have co-created nine full-length international touring performances co-produced by partners in the UK and Nordic countries, alongside various shorter works and commissions. Since 2018, H2DANCE has curated Fest en Fest, an international festival of expanded choreography presenting Nordic and British artists in London, Cambridge and Colchester.

FURIA LUCIDA_Research 

FURIA LUCIDA_Research  esplora la connessione tra suono e corpo, creando uno spazio ipnotico in cui tempo e ritmica si fondono. Questa esperienza collettiva dissolve i confini tra gli individui, trasformando danza e musica in un unico organismo e in rituale catartico. Questo processo invita a riflettere sulla relazione con il cambiamento, offrendo un viaggio psicofisico che tende a trascendere l’individualità.

Ilaria Quaglia è danzatrice e performer, si forma tra Italia ed Europa. Collabora con Mario Martone e Raffaella Giordano, Luna Cenere, CollettivO CineticO, Yasmine Hugonnet, Arno Schuitemaker e Daniele Ninarello. Con Superbudda realizza: Masbedo performing Night e il cortometraggio Die Brücke. E’ parte del Collettivo Munerude.

Il suo percorso di ricerca esplora la corruzione di materia, corpi, luce e suoni, puntando a un coinvolgimento sensoriale totale. Si cerca una trasformazione autentica della materia-corpo, attraversando zone di resistenze e dando luogo alla fluidità di un processo in divenire.

Friendship is Water

If we imagined human relationships as something soft, like water, and by pouring it into vessels we gave them a form, a vase, could contain the relationship between a mother and daughter. What would happen instead if we create a friendship without a preordained form of any kind? Just pouring water? Perhaps, its flow would take no form and spread out in all directions. If we experienced relationships as water flowing out of vessels, the exchange, it would be something like movement, a response-able action. The performative action Friendship is Water proposes the creation of a conversational practice with participants that enacts the situated forms of responsive-ability that emerge from relationships instead of imposing pre-defined frameworks. Practising dialogue as a creative action presents an opportunity to make the practice of ‘thinking aloud’ more visible and more audible. It is also about the way in which such thinking is not the rarefied reflection of a brilliant individual, but an intersubjective process, a dialogue in which things develop dynamically.

Jovana Malinarić is a dramaturg, researcher and lecturer at the University of Bologna. She is a guest-researcher at the University of Utrecht and a lecturer at the Malmo Theatre Academy. She works internationally as a dramaturg-researcher developing alternative structures that go beyond the theory-practice binary and that can articulate the dynamic qualities of contemporary dramaturgical and performance practices. In her work she investigates the interrelation between the processes of thinking and creating involved in the making of performance through the concepts of embodiment, response-ability and conversation. Her research is characterised by an interdisciplinary and transdisciplinary approach involving ecological, relational and process thinking.

Unrequested stories: on the way home

Unrequested Stories: sulla via di casa è un servizio che offre la possibilità di esplorare le possibili vie di casa. A differenza delle tradizionali piattaforme di web mapping, questo servizio instaura un vero e proprio dialogo con i suoi utenti tramite app di messaggistica per trovare la loro strada o le loro strade verso quella che considerano casa. Durante il Research Camping, lo sviluppo della ricerca sarà condiviso con le persone interessate.

Lucy Guarinoni (he/she/they) è dramaturg, artista e formatrice. Simone Basani (qualsiasi pronome) è curatore, drammaturgo e artista. Entrambi ricercano formati artistico-curatoriali e strategie partecipative attraverso un approccio performativo. Ultimamente hanno iniziato a collaborare più frequentemente tra Italia e Belgio.

Non ho mai capito cosa ci sia nel fondo del mare

La ricerca scaturisce da una constatazione in prima persona singolare: non ho mai capito cosa ci sia nel fondo del mare. Il discorso si fa duplice: il mondo del tangibile e dell’intangibile, la parte rimossa o non conosciuta dell’individuo che rimane sommersa e la natura che mostra e nasconde su più livelli di superficie. Vorrei proporre una pratica dove provare a dare un nome a tutto quello che risiede nel fondo del mare di ciascuno per creare un fondale comune. Forse troveremo parole, oggetti, un libro, un sentimento… Cosa nasconde la superficie dell’acqua? cosa è rimasto impigliato nel fondo sabbioso? Un fumetto del 96, un ricordo, il capitale di Marx fotocopiato, una maglietta che non uso più…
Un dispositivo ludico per scandagliare gli abissi, per evocare la superficie marina, il suo mistero e il rituale del pescare, affidandosi al caso e alla corrente.

Maria Luisa Usai è performer, autrice e regista di spettacoli e progetti audiovisivi. A partire dal 2015 lavora negli spazi delle città e negli interstizi della realtà con esperimenti relazionali/comunitari, site specific e creazioni sceniche multidisciplinari. Nel campo teorico ha studiato storia dell’arte, nella pratica ha approfondito i linguaggi del teatro, della drammaturgia, delle performing arts. Ha presentato i suoi lavori performativi e audiovisivi in Festival e in residenze in Italia e all’estero.

In the name of magic, darkness and vulnerability

Questa pratica galleggia nell’imprevisto e nell’oscurità_nel buio appaiono visioni temporanee, readymade di corpi e cose che si fanno precisissimi relitti. È una proposta aperta e non risolta, un’immersione per far vagare lo sguardo e trovare corrispondenze inaspettate, segrete, celate e comunque sempre e per sempre sospese, in potenza. La parola invoca microstorie che sostano nella corrente. Vorrei che fosse un tuffo negli abissi tra flussi di pensieri e torce, un training d’immersione per poi riemergere più visionari3, più magich3, più attraversat3. È una ricerca per mettere i corpi a riposo e scoprire menti vigili, un esercizio di accesso alla capacità di immaginare oltre, di far fluire i futuri.

Michela Depetris nata in Italia, si è formata principalmente tra l’Italia e la Spagna e adesso vive a Torino. Lavora in contesti coreografico performativi come autrice e come interprete, con linguaggi ibridi tra danza, performance, video, suono e installazioni. Situa la sua ricerca in un campo aperto e misto in cui ogni mezzo porta con sè sempre e comunque le pratiche corporee con una visione espansa della coreografia. Sperimenta metodologie e formati che sfuggono alle logiche convenzionali e alle tempistiche abituali di produzione, cosa che spesso rallenta, intrica e nutre i suoi progetti.

BAIA – quello che resta

Latitudine 40°82’16’’N
Longitudine 14°07’67’’E
Pressione 1.5 atm
Profondità 5 mt

Baia, città sommersa circa 2000 anni fa a causa del bradisismo, un lento terremoto che inghiottì strade, mosaici, statue e ricordi. Partendo da questa suggestione la pratica riflette su ciò che perdura e riecheggia nello spazio e nel tempo, proprio come in un fondale, dove antichi resti si posano e lasciano traccia di un qualcosa che è stato, che è e che sarà.

BAIA – quello che resta è un frammento di tempo sospeso, dove corpi, residui, suoni, tracce e immagini sprofondano e riemergono per dare vita a un nuovo paesaggio.

Il duo casagrande // giorgini nasce nel 2019 dall’incontro tra Marco Casagrande e Nicolò Giorgini.
Alla base del loro sodalizio artistico è radicata la convinzione che l’arte sorga dall’apertura al mondo e dal dialogo continuo con l’ambiente circostante.
I loro lavori si focalizzano sulla creazione di un unicum imprescindibile tra elementi sonori, visivi e coreografici, per generare degli specifici ambienti immersivi. casagrande // giorgini hanno preso parte a festival in Italia, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Austria.

SONOnelSUONO

Partiamo da poche parole con la sola regola di iniziare per S, oppure O oppure N. Ognuno sceglie le sue. Cerchiamo il ritmo della nostra piccola frase, chiaro e semplice per poter essere trasmesso alle altre persone. Impariamo dall’altra, le parole dell’altra, al ritmo dell’altra persona. Ora costruiamo assieme un coro di suoni, di parole, di ritmi dati e appresi, lontano mille miglia dai significati.

Silvia Mai. Danzatrice, pastora d’alpeggio, arte terapeuta in formazione. Sul sentiero della vita accosta la ricerca artistica e pedagogica alla concretezza della vita all’aperto, al processo del lavoro artigiano, all’intensità della relazione con gli animali.

DEAD BLONDES, FINAL GIRLS, BAD MOTHERS & OTHER STUFF FROM HORROR MOVIES

La pratica che propongo è una discussione collettiva attorno al genere cinematografico horror.
Quindi: parleremo di film.
Ma anche: zines, libri, immagini, clip video, progetti sonori.
Navigando tra cliché narrativi e categorizzazioni, tra scream-queens e gradazioni di rosso del sangue finto apriremo la domanda: e se usassimo l’horror come sismografo per le nostre paure e le paure del nostro presente?

Teodora Grano è autrice, performer, ricercatrice. Ha lavorato senza residenza stabile nel campo del teatro, del circo, della performance e della danza, in formati più o meno ortodossi. Si forma e lavora tra Wroclaw, Atene, Berlino, Bruxelles e Roma. Incline ad inventare dispositivi di relazione, ad abitare spazi teatrali e pubblici, ad agitare il corpo.
50% punk 30% ironica 20% serissima.

RESEARCH CAMPING – Wandering Bodies

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RESEARCH CAMPING
18 > 19 Novembre 2022


Camping
Lavanderia a vapore
Corso Pastrengo, 51

Prenotazioni

estdahl@lavanderiaavapore.eu
tel. 011 036 1620

 

Crediti

ideazione e cura Workspace Ricerca X e Lavanderia a Vapore
disegni Ambra Pittoni
grafiche Elisa D’Amico
tessuti scenografici Mediapont srl (RE)
per allestimento si ringrazia Bagno Vittorio Veneto e Alessandro Chiesa
con il supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo

info biglietteria

edizione zero

18 e 19 novembre 2022
h. 10.00-20.00
Lavanderia a Vapore di Collegno (TO)

 

Lavanderia a Vapore e Workspace Ricerca X uniscono sguardi e traiettorie di indagine dando vita a  Research Camping – Wandering Bodies, un’oasi temporanea in cui sperimentare possibili forme di cura e di contatto, posture collettive e modalità del conoscere attraverso la condivisione di pratiche di ricerca artistica.

Poniamo al centro di questo primo Research Camping l’attitudine del vagare (wandering) come tipo di attenzione in movimento, diffusa e disponibile nei corpi e nello sguardo. Il vagare e il meravigliarsi che sono motori della ricerca stessa.

La figura del campeggio porta l’idea di una pratica nomade che non si radica ma tesse costantemente relazioni con le cose e il mondo. Il vagare diventa un modo di essere presenti e di palesare lo sguardo, che non sta fermo ma costruisce nuove storie, nuove relazioni.

Trasformiamo lo spazio per cercare forme possibili di stare insieme, facendo slittare posture e punti di vista in modo inatteso.

Per due giorni gli/le artist* invitat*, abiteranno gli spazi del Research Camping con le loro pratiche, materiali ed esperimenti.

A partire dalla domanda Che tipo di comunità, modi di stare insieme, policies possono essere ri-generate dalla ricerca artistica? il Research Camping desidera articolare un territorio poroso in cui le istanze e le modalità collettive della ricerca artistica possano essere aperte ad una comunità più larga attraverso la condivisione di domande, pensiero e discorsi che si generano nelle pratiche e che investono il corpo.

Nel corso delle due giornate si alterneranno momenti pratico riflessivi abitando due ambienti distinti: la piscina, un luogo dove immergersi collettivamente in azioni e pensieri che agiscono la domanda di ricerca e le tende, uno spazio dove l’orizzontalità della postura e l’intimità delle esperienze offerte scandiscono l’emergere di nuove visioni.

Alla luce delle caratteristiche dello spazio e dell’esperienza, le pratiche proposte dagli artisti partecipanti sono aperte su prenotazione e con capienza limitata.

Lo spazio del camping sarà invece aperto a visite e attraversamenti da parte di curiosi dalle 10.00 alle 20.00

 

 

 

PROGRAMMA
18 novembre 2022
dalle ore 10 alle ore 20

 

H 10:00-11:00 _Piscina_

Marta Sponzilli “Il respiro e la Medusa”
(45 minuti -15 persone max)

Identificando il movimento del diaframma, che può essere visualizzato come una medusa, la pratica verte sul respiro come forza generatrice, vitale individuale e al contempo come azione unificatrice con l’ambiente: siamo uno perché respiriamo la stessa aria che ci connette, trasporta informazioni e ci modifica. Insieme creiamo l’atmosfera.

Indicazioni per il pubblico: vestiti comodi per muoversi

 

h. 12:00-13:00_Piscina_

Teresa Noronha Feio “My pool is an ocean”
(30 minuti – 10 persone max)

My pool is an ocean” in una cerimonia collettiva dove si può questionare con il corpo e i sensi sul rapporto che abbiamo con il mare. E se il mare parlasse, cosa direbbe? Quali paure, memorie e proiezione lanciamo noi nel mare?

 

h. 10:00-20:00_Tenda XS_

Chiara Prodi “Ara Solis // La pietra che lega il sole”
(long durational / inizio venerdì 18 ore 10 – chiusura sabato 19 ore 20)

Pratica di composizione e costruzione collettiva di una scultura da bruciare. Il focolare è un’area delimitata. La pietra dei sacrifici. Al centro formiamo insieme il totem. Un assemblaggio di impronte da lasciare alle fiamme. Lascia nel focolare tutto quello che vuoi bruciare. L’insieme si arricchisce e stratifica con il tempo. La forma appare e viene accesa dal fuoco.

Indicazioni per il pubblico: lascia al centro pezzi da bruciare. Usa le corde per assemblare i pezzi e comporre la forma. Torna. Fermati quando passi vicino. Come una ripetizione.

 

h. 10:00-11:00_ Tenda L_ e_ Tenda S_

Eugenia Coscarella/ P.A.D. RESEARCH
 “APPUNTAMENTO AL BUIO // Chi sono io, mentre tu mi guardi?”
( 40 min. – 8 persone max)

Pratica corporea e di scrittura poetica guidata. In uno spazio intimo e notturno daremo appuntamento a una persona sconosciuta. Nell’incontro, ci affideremo al semplice stare, insieme, in silenzio. Chi sono io, mentre tu mi guardi? Con questa domanda, ci affideremo alla poesia, lasciando che la parola emerga dall’impronta, che quel piccolo silenzio ha lasciato sul mio corpo.

Indicazioni per il pubblico: Fiducia o voglia di sperimentarci nelle cose che non vediamo.

 

h. 12:00-13:00_ Tenda L _

Rebecca Marta D’Andrea “Tracciando il Sé/ Tracing the Self”
(50 min – 8-9 persone max)

In questa pratica esploreremo come il disegno e il movimento possono essere dei mezzi per entrare in contatto con il nostro sentire autentico attraverso i portali della creatività. Tramite l’uso del colore e del segno grafico, possiamo rendere più tangibile l’intangibilità dei sentimenti che vivono nel nostro inconscio, e attraverso il movimento attivare un dialogo con un ascolto profondo, innescando un processo di trasformazione e autoconoscenza.

Indicazioni per il pubblico: avrete a disposizione fogli bianchi, pennarelli, acquerelli, cuscini.
Vestitevi comodamente, senza scarpe; la pratica si svolgerà parzialmente ad occhi chiusi. I cellulari dovranno rimanere spenti o in modalità aereo per tutta la durata della pratica.

 

h. 12:00-13:00_ Tenda S_

Irina Baldini “Truce/Trace”
(1-60 min – 4 persone max)

Lavorando da molti anni con la performance, la danza e le arti grafiche, sto esplorando l’uso congiunto di questi mezzi. TRUCE/TRACE (tregua/traccia) è la prima interazione pubblica di questa esplorazione e comprende uno spettro di pratiche sia di stampa che di performance dal vivo. Unisce la mia ricerca sui metodi compositivi generativi nell’improvvisazione coreografica, con i concetti di lasciar traccie e (im)permanenza. In occasione del Research Camping condividerò una pratica di incisione e stampa su pelle e altre superfici, registrando e imprimendo momenti transienti.

 

h. 13:00-14:00 PAUSA 

 

h. 14:00-15:00_ Piscina_

Kadri Sirel “Stranger encounters”
(1 ora – 15 persone max)

Stranger encounters” è una pratica coreografica partecipata in cui, a partire da descrizioni testuali immaginative e intime di alcune danze, si offre la possibilità di incarnare e agire le stesse, sperimentando i limiti di performare una danza lontana da sè, una danza sconosciuta. In questa pratica, il desiderio e il tentativo sono più importanti del risultato. Testo, immaginazione e movimento fanno da mediatori in un incontro con lo sconosciuto che avviene all’interno del proprio corpo. Lo accogliamo, ci giochiamo e alla fine della pratica, lo abbandoniamo.

Indicazioni per il pubblico: indossare abiti comodi e portare proprie cuffiette e cellulare carico

 

h. 14:00-15:00 _ Tenda L_ e _ Tenda S_

Valerie Tameu “Sai tenere un segreto?”
(15’/ ’20 minuti – 2/3 persone turno)

Nell’intimità di una tenda, al riparo dal mondo esposto, risiede il luogo del segreto. Sai tenere un segreto? è una pratica intima che non mostra la sicurezza dell’enunciazione, ma esplora la fragilità della confidenza e ci interroga sull’aspetto della cura nell’atto della custodia, come la fase che precede la germinazione di un seme.

Indicazioni per il pubblico: portare proprie cuffiette e smartphone assicurandosi sia carico

 

h. 16:00-17:00 _Piscina_

Barbara Stimoli e Titta Cosetta Raccagni ”Pleasure Rocks”
(50 min – 17 persone)

Pleasure Rocks è uno spazio di incontro e intra-azione della materia, tra corpi umani e pietre.

Il titolo è un gioco di parole che suggerisce l’importanza di risignificare il piacere, il suo valore politico e trasformativo. Entrare in relazione con le pietre è un atto di cura, un percorso graduale, un tempo dilatato, un viaggio aptico ed estetico. (La ricerca Pleasure Rocks nasce nel 2018 in collaborazione con l’artista visiva Alessia Bernardini)

Indicazioni per il pubblico: se fa piacere si può portare la propria pietra preferita, anche piccola.

 

h. 15:30-16:00 _ Tende L e S_

Edoardo Mozzanega “Dream of a Tiger – Cosa vedi? V.1”
(30 minuti, massimo 8 partecipanti)

La pratica inizia con una semplice domanda rivolta al performer che indossa una sleeping-mask con le fattezze di una tigre: Che cosa vedi? Chi risponde è un corpo-voce oracolare che descrive in modo assolutamente fedele quello che vede quando non vede. Gli altri e le altre possono rivolgergli delle domande che inventano o scelgono da una lista (Cosa vedi oltre? Chi sei? Cos’hai in bocca? Cosa vedi alla tua destra? Etc…) indirizzando così il sogno in tempo reale. Lo storytelling scaturisce come un sogno, in modo imprevedibile, nell’incontro tra il presente e un archivio di storie che riguarda la ricerca in corso di Dream of a tiger sulla triade Anima/Animale/Capitalismo.

 

h. 16:30-17:30_ Tenda L_ e_ Tenda S_

Rebecca D’Andrea “Tracciando il Sé/ Tracing the Self”
(50 min – 8-9 persone max)

 

h. 18:00-19:30_ Tenda L_ e_ Tenda S_

Eugenia Coscarella/ P.A.D. RESEARCH_ “APPUNTAMENTO AL BUIO // Chi sono io, mentre tu mi guardi?
(40 min. – 8 persone max)

 

h. 18:00-19:30_ Piscina_

“Edoardo Mozzanega “Dream of a Tiger – Cosa vedi? V.2”
(70 minuti – massimo 20 partecipanti)

In una pittura cinese del X secolo è rappresentata una tigre che dorme. Appoggiato su di lei dorme un uomo, forse un monaco: è difficile dire chi stia sognando chi…La pratica si fa in due: monaco e tigre. Si inizia con una semplice domanda rivolta alla tigre che indossa una sleeping mask: “Che cosa vedi?”. Chi risponde è un corpo-voce oracolare che descrive in modo assolutamente fedele quello che vede quando non vede. Chi domanda indirizza e devia il percorso della visione: l’intreccio tra domande e risposte tesse una narrazione imprevedibile, come un sogno.

 

Programma
19 novembre2022
dalle ore 10 alle ore 20

 

h. 10:00-11:00 _ Piscina_ Talk/Workshop di  cartografia_

Marion Boudier (in presenza) e Chloé Déchery (da remoto)
Performare La Conoscenza, Artist* / Ricercator*: Non Scegliere!

Per il loro intervento all’interno di Research Camping, Marion e Chloé continuano a interrogarsi sui dispositivi sensibili e critici, i gesti, i corpi e le voci che permettono di generare esperienze di pensiero singolari. Il libro Artistes-Chercheur·es, Chercheur·es-Artistes pubblicato dalle due autrici nel settembre 2022 da les presses du réel è rappresentativo di metodologie di ricerca che si trovano al crocevia di pratica e teoria. Cosa significa sviluppare un processo di ricerca su un palcoscenico, in uno studio o in un’aula scolastica quando sei un artista, un ricercatorə o… un po’ di entrambi? Quali strumenti euristici ed esperienziali vengono mobilitati da chi inventa nuove ibridazioni tra ricerca, creazione e pedagogia?

Attraverso un’ampia varietà di scritti, dal saggio teorico alla provocazione polemica, dalla partitura al protocollo performativo, passando per il racconto dell’esperienza o la traccia di un laboratorio, questo libro postula ed esamina la forza epistemica e l’epistemologia dell’atto teatrale e performativo.  Così la presentazione del loro lavoro Artistes-Chercheur·es, Chercheur·es-Artistes giocherà con diversi formati di comunicazione accademica e post-lockdown e proporrà l’attivazione collettiva di una cartografia prodotta con l’artista Eric Valette nel tentativo di modellare, attraverso il disegno, un primo tentativo di una tipologia di forme sceniche e performative che producono e diffondono conoscenza.

 

h. 11::30-12:30_ Piscina_

Valentina Roselli “Arcipelago-Chi cerca chiede”
(50 minuti 12 partecipanti 3 persone alla volta)

L’esperienza intende essere un momento collettivo agito in silenzio rituale. I partecipanti saranno chiamati a rappresentare la propria isola e in un secondo tempo a scegliere la propria collocazione al fine di creare un arcipelago.

 

h. 10-20_ Tenda XS_Chiara Prodi

“Ara Solis // La pietra che lega il sole”
(long durational/inizio venerdì 18 ore 10-chiusura sabato 19 ore 20)

 

h. 12:30-13:30_ Tenda L_

Arianna Perrone “L’Arcipelago-Chi cerca chiede”
(
50 minuti 12 partecipanti 3 persone alla volta)

CHI CERCA CHIEDE. Un momento privato, dove portare con sé il proprio pezzo di isola iniziato con l’esperienza dell’Arcipelago e ricercare ciò che affiora intorno a questa. L’approdo sarà una domanda.

 

h. 11:30-12:30_ Tenda S_

a cura di Fabritia D’Intino “Messaggi al futuro – pratica oracolare”
(20 minuti a sessione Minimo 1 fino alla massima capienza della tenda)

Questa pratica intende approfondire la relazione e l’intimità tra i luoghi e il vissuto di chi li abita. Convocando la magia, i varchi temporali e la preveggenza, l’intento è quello di riunirsi in una pratica che possa risvegliare l’oracolo che è in noi attraverso l’architettura che ci ospita.

 

h. 13-14 PAUSA

 

h. 14:00-15:30_ Piscina_

Stefania Carvisiglia, in collaborazione con Simona Rossi “Balera”
(45 min.-1 ora)

Balera è un tempo per stare insieme. Ogni partecipante può inserirsi nella pista portando il contributo che desidera. Non è richiesto un obiettivo, non ci si augura il lieto fine. Ci si incontra per ballare, essere informatƏ su notizie di attualità e aneddoti. La proposta per il camping è attraversare 15 minutes of fame e 15 minutes of vanishing. Una raccolta di esibizioni, solitudini, contatti paradossali.

 

h. 14:30-15:30_ Tenda L_ e_ Tenda S_

Michela Depetris “Antenne&Sexytude_mutant practices
(30 minuti- min. 3 persone max X)

Piccola azione intima e mutante per invocare gli spiriti della trasformazione attraverso la parola. La narrazione interviene sui corpi di chi ascolta, cambiando interiormente la forma e la percezione, la temperatura e la relazione con lə altrə. #ipnosi #mutazione #orgia #sogno #insetti

Indicazioni per il pubblico: connettersi al QRcode con smartphone e cuffie. Se si vuole, prima dell’uscita dalla Tenda scartare il proprio lecca lecca e gustarlo.

 

h. 16-17:00_ Piscina_

Pupa Boom “Bagno di brodo vegetale”
(60 min.)

Session/proposta sonora/narrazione/visualizzazione per sguardo interno rivolta a corpi in ascolto e in relax. Quello che accade è semplice e intimo: chi si immerge nel Brodo, si sdraia o si siede dove vuole, può chiudere gli occhi, può ascoltare, può muoversi, può fluttuare, può dormire.

 

h. 16:30-18_Tenda L_ e_ Tenda S_

Alessio Mazzaro e Fiona Winning “The slowness of plants, the intimacy of mosses and the calm of the snow” an experience from the Do Nothing Club
(1 ora – 30min experience, 30min talk) 2 turni da 15 minuti, 4 persone per turno (per la prima mezzora di esperienza) poi tutti/e partecipano alla conversazione collettiva di Alessio Mazzaro e Fiona Winning

Nelle tende viene ricreato uno spazio con elementi di passate aperture del Do Nothing Club -costumi, white noise, sleeping masks, lavanda, posters e voci- per una sessione di idleness seguita poi da una conversazione collettiva su quando la pratica artistica ci sfinisce. Per una comunità diffusa di caring, per riappropriarci del tempo, singolarmente e collettivamente.

Indicazioni per il pubblico: portare un cuscino, una coperta/sacco a pelo e magari anche una piccola torcia. Pensare ad un momento in cui la pratica artistica e la sua produzione -networking, applications, rendicontazione, aspettative, secondo lavoro, instabilità economica e geografica- vi ha sfinito.

 

h. 17:30-19_ Piscina_

Unfolding Landscape / Workspace Ricerca X

Un invito a entrare in un paesaggio in cui si dispiegano pratiche, domande, desideri, complessità, aspirazioni e criticità della ricerca artistica.

A cura di Francesco Dalmasso, Ambra Pittoni, Elisa D’Amico con Irina Baldini, Francesca Cinalli, Fabritia D’Intino, Elisa Zuppini

 

h. 19-20_ Piscina_ “Danceoke”

a cura di Fabritia D’Intino
(30 minuti – min. 5 persone max X)

Il danceoke è un party tool, preso in prestito dalle feste scandinave, è un dispositivo in cui si converte il concetto del karaoke (cantare sulle proprie tracce preferite) in danza (danzare sui propri video preferiti). Consiste dunque in un maxischermo con una playlist di video youtube ed una selezione di riferimenti che spaziano dai videoclip pop ai frammenti di balletto, dalle coreografie k-pop ai live funk. L’invito è quello di copiare la danza, riprodurre le coreografie sul momento cercando di essere il più fedeli possibile all’originale. È aperto a tutte le diverse capacità, abilità e competenze motorie e ha a che vedere col concetto di autorialità, di plagio, di passaggio di informazioni e repertorio comune. Rimanendo in questo sempre fedele alla sua origine festosa e all’approccio ludico al movimento e alla danza.

 

 

 

ARTISTI/E

 

Marta Sponzilli “Il respiro e la Medusa”

Marta Sponzilli è danzatrice, coreografa e insegnante di Hatha Yoga. La sua pratica indaga i processi energetici e percettivi del corpo in movimento, il paesaggio del corpo in relazione alla mente e la potenzialità dell’immaginazione come forma positiva di azione concreta sulla realtà. Utilizzando l’improvvisazione e la composizione istantanea, la sua ricerca intende lasciar emergere atmosfere, ambienti e immagini. Abbraccia progetti di creazione e percorsi pedagogici, in un’ottica di ricerca, dialogo e collaborazione.

Portfolio/sito

 

Teresa Noronha Feio “My pool is an ocean”

Teresa Noronha Feio è una performer e coreografa. Formatasi tra il Portogallo, l’Olanda e il Belgio, approda in Italia per co-fondare la compagnia di circo contemporaneo Fabbrica C. Il suo percorso artistico è fortemente marcato dall’incontro con le coreografe Vânia Gala, Einat Tuchman e Ornella D’Agostino.

Portfolio/sito

 

Kadri Sirel “Stranger encounters”

Kadri Sirel è un’artista della danza di origine estone il cui lavoro è affascinato dalle intersezioni di danza e linguaggio e dallo spazio immaginativo nel mezzo. Esplora il testo a partire dal suo potenziale per curare gli incontri tra corpi danzanti; come strategia di immersione nello stato della danza e per rendere presente l’ascolto prevalente nei corpi danzanti.

 

Chiara Prodi “Ara Solis // La pietra che lega il sole”

Scultrice di formazione, dove la scultura è effimera e monumentale. Sono installazioni attivate dall’interazione, in un punto tra simulacro e performance. La costruzione e la dissoluzione diventano processi partecipati, aventi radici nelle feste e nei riti della tradizione rurale del nord Italia.

Eugenia Coscarella /P.A.D. RESEARCH “APPUNTAMENTO AL BUIO // Chi sono io, mentre tu mi guardi?”

Ricercatrice nell’ambito della danza e performing art. Nel bacino di P.A.D. Research sviluppa una ricerca sul dialogo tra danza e poesia e i temi dell’ispirazione, spazio intimo/spazio collettivo, attraverso esperienze di co-conduzione, co-creazione, co-progettazione. Esperienze che attualmente nutrono il ruolo di dramaturg e curatrice di progetti di comunità presso Lavanderia a Vapore.

Portfolio/sito

 

Rebecca Marta D’Andrea “Tracciando il Sé/ Tracing the Self”

Rebecca Marta D’Andrea è un’artista del movimento.La sua ricerca esplora l’improvvisazione e la creatività come forme di dialogo per scoprire le intersezioni che intrecciano percezione, realtà e immaginazione. Laureata in Coreografia presso il Dartington College of Arts (UK) nel 2006, ha approfondito gli studi nel 2016 un Master in Pratiche Creative presso Trinity Laban (UK) con il supporto della Borsa di Studio Gill Clarke del Leverhulme Trust.

Portfolio/sito
Tracing Invisible Identities

 

Irina Baldini “Truce/Trace”

Danzatrice e coreografa italo/finlandese, e fondatrice della 4bid Gallery ad Amsterdam, Irina Baldini lavora utilizzando con diversi materiali, tra cui il corpo in movimento, la gestualità della voce come estensione del corpo e tecniche di stampa artistica tradizionale e sperimentale. Ha sviluppato una metodologia di improvvisazione e composizione, sulla quale ha recentemente pubblicato il libro Accountable Temporary Expedients.

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Valerie Tameu “Sai tenere un segreto?”

Valerie Tameu è autrice e performer. Lavora con coreograf3, regist3, artist3 visiv3 e contemporaneamente porta avanti la sua ricerca, che si interroga sulla relazione tra performance e identità e sulla differenza tra memorie e storia. Con la sua pratica artistica con-fonde creativamente corpi, idee, teorie e allucinazioni.

Portfolio/sito

 

Edoardo Mozzanega “Dream of a Tiger-Cosa vedi?”

Edoardo (Milano, 1988) è un performer e maker con un background multidisciplinare. La sua ricerca si colloca in una zona liminale tra teatro, danza, video-making, pratiche somatiche e curatela, con un’attenzione particolare al decentramento dello sguardo, alla ridefinizione della marginalità e alle forme alternative di storytelling.

 

Barbara Stimoli e Titta C.Raccagni “Pleasure rocks”

Barbara Stimoli, danzatrice, coreografa e performer e Titta C. Raccagni, filmmaker, regista e video artista, sono una coppia artistica e nella vita. I due diversi background, l’esperienza di attivismo politico e l’indagine poetica sono continuamente mescolati nelle loro ricerche e produzioni.

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INSTA

 

Marion Boudier e Chloe Dechery “Performare La Conoscenza, Artist* / Ricercator*: Non Scegliere!”

Chloe Dechery è artista performativa, autrice e docente di studi teatrali all’Università di Paris 8 Saint-Denis. I suoi lavori recenti si concentrano sull’ecologia nella performance, sulla svolta atmosferica negli studi teatrali e sulla rappresentazione di piante e non umani sul palcoscenico. Chloé sviluppa così una personale pratica di ricerca al crocevia di teoria, scrittura performativa e creazione artistica nella performance.

Portfolio/sito

Marion Boudier accompagna Joël Pommerat e La Compagnie Louis Brouillard come drammaturga per creazioni teatrali e operistiche. È inoltre docente di studi teatrali presso l’Università Picardie Jules Verne, si occupa di scrittura testuale e scenica contemporanea, drammaturgia, processi creativi, legami tra arte, pedagogia e ricerca. Attualmente in delegazione all’Institut Universitaire de France, sta sviluppando i progetti ADOC (L’acteur·ice et le Document) e PLS (Performing Knowledge, con Chloé Déchery). Ha ricevuto il premio Syndicat de la critique per Avec Joël Pommerat, volume 2, pubblicato da Actes Sud nel 2019.

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Valentina Roselli “Arcipelago-Chi cerca chiede”

Dedica da sempre studi e pratiche alle arti visive contemporanee. Lavora a contatto con varie realtà orientate all’espressione del sé: in ambito formativo, museale e nella relazione di cura attraverso l’arteterapia.

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Arianna Perrone “Arcipelago-Chi cerca chiede”

Specializzata in scrittura creativa e teatro fisico e di narrazione, dal 2017 collabora e ha l’opportunità di esplorare la macchina che sostiene lo spettacolo dal vivo con la Fondazione Piemonte dal Vivo/Lavanderia a Vapore. Lavora come autrice e formatrice per realtà in ambito culturale e educativo.

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Stefania Carvisiglia, in collaborazione con Simona Rossi “Balera”

Stefania Carvisiglia (Roma). Laureata in Scienze e tecnologie della Comunicazione, diplomata in Movimento Creativo e insegnante certificata yoga. La ricerca che porta avanti s’insinua nel quotidiano e dialoga con la sottoesposizione. È socia di fivizzano27 dove il martedì sera prende vita Balera.

 

Fabritia D’Intino “Messaggi al futuro – pratica oracolare” e “Danceoke”

Fabritia D’Intino è danzatrice e coreografa. I suoi lavori, spesso in collaborazione con altrə artistə, vengono presentati in diversi contesti internazionali. Oltre alla creazione per la scena e il site-specific, si dedica allo sviluppo di formati di ricerca, progetti partecipativi e installativi. Dal 2018 collabora con Catsandsnails (Francia) e Chiasma (Roma).

 

Michela Depetris “Antenne&Sexytude”

Lavora in contesti performativi come interprete di altrǝ artistǝ e come creatrice con linguaggi ibridi, con metodologie e formati che sfuggono alle logiche convenzionali e alle tempistiche abituali di produzione. Riflette sulle connessioni tra intimità, visione, trasformazione e vulnerabilità a partire da prospettive transfemministe e queer.

Portfolio/sito

 

Pupa Boom “Bagno di brodo vegetale”

Pupa Boom è un progetto di fake-band nato dalla collaborazione tra Michela Depetris e Pony Esposito + alleanze temporanee e trasversali. Sotto il nome di un’identità multispecie collettiva senza genere spalancata alle collaborazioni, Pupa Boom sperimenta performance ibride che partono dall’idea di concerto ma finiscono sempre in qualcos’altro.

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INSTA

 

Alessio Mazzaro e Fiona Winning “The slowness of plants, the intimacy of mosses and the calm of the snow”

Nel 2016, Alessio Mazzaro e Fiona Winning iniziano per il SuperNormal Festival (UK), Il “Do Nothing Club”: un’indagine performativa sull’autosfruttamento neoliberista, i sistemi educativi e il lavoro incessante in ambito artistico. Il progetto si materializza in uno spazio itinerante che evolve in dialogo con i partecipanti, dove le persone possono fermarsi, oziare e prendersi cura di sé stessi senza sentirsi in colpa

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