Floating bodies

RESEARCH CAMPING – Floating bodies

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RESEARCH CAMPING
22 > 24 Novembre 2024
11:00 > 20:00

Camping
Lavanderia a vapore
Corso Pastrengo, 51
info biglietteria
Come navigare l’ignoto e la trasformazione attraverso le pratiche artistiche?
Come imparare dall’acqua la possibilità di farci cullare in nuove mescolanze?
Come entrare in contatto con un mondo sommerso?

Per la sua terza edizione, il Research Camping trasforma gli spazi della navata di Lavanderia a Vapore, dal foyer al teatro, in ambienti ibridi tra finzione e realtà, che diventano dispositivi per lo scambio e la disseminazione di processi di ricerca artistica.In un mondo in transizione che cerca nuovi strumenti di lettura e risposte, la ricerca artistica può offrire un terreno fertile per immaginare modalità di fare mondo nuove, possibili o dimenticate.

La baia è la dimensione evocata da questa terza edizione incentrata sulla fluidità dei corpi, fatti di carne e acqua, sempre più viscosi e sfuggenti, corpi che abitano un paesaggio in cui convivono tra terrae liquidità, in un tempo in cui si confondono certezza e illusione.

Durante il Research Camping la ricerca, da spazio intimo a porte chiuse, si fa piazza immaginifica per nuove politiche, una terra di mezzo che accoglie creazioni ancora in formazione, e offre asilo a pensieri e immaginari alternativi alla retorica muscolare e al tempo affannato dell’efficienza e della produzione.

 

Scarica il programma completo

La partecipazione alle attività è gratuita, previa prenotazione tramite questo form

artisti partecipanti Erika Di Crescenzo, Gaia Ginevra Giorgi, Aurelio Di Virgilio, Andrea D’Arsiè, Silvia Mai, Hanna Gillgren, Lucio Guarinoni/Simone Basani, Giovanfrancesco Giannini, Michela Depetris, Jovana Malinaric, Ilaria Quaglia, Fabritia D’Intino, Gloria Frigerio, Teodora Grano, Nicolò Giorgini/Marco Casagrande, Dafne Giannikopoulou, Collettivo TAC– TastierACorpi, Maria Luisa Usai, Attivisti della danza
con la partecipazione di Silvia Bottiroli

ideazione e realizzazione dello spazio Associazione Bastione
concept, organizzazione e processo curatoriale Lavanderia a Vapore e Workspace Ricerca X
immagine Elisa D’Amico
con il supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo

bssszzzvvvfff

Un’opera sonora in cui si sfuma la distinzione tra percezione tattile e uditiva.

The rough material of the work is made up of an archive of personal vocal recordings and known people / friends. Voices are shaped and composed together in a sound piece that aims to blur the distinction between tactile and aural perceptions in the experience of sound, while poetically materializing a sonically-present communal body.

Andrea D’Arsiè is an Italian-born performer, musician and artist based in Berlin. Andrea works with the body as matter permeated by transformative affects. While having a focus on vocal and sound practices, he is interested in the performing arts as a way to share embodied experience while affirming more complex ways of relating to the world and to each other.

ALIBI

ALIBI è una pratica che vuole esplora il concetto di temporaneità e mutamento, utilizzando le docce come spazio simbolico e intimo di transizione. La proposta trae ispirazione dalla vegetazione pluviale della Tasmania, immaginando forme di piante estinte o mai esistite. Queste piante saranno disegnate collettivamente poi riprodotte tramite scotch carta, per creare una set che ricorda una “scena del crimine” vegetale. Le domande che guidano questo percorso sono: come si manifesta al termine della pratica questa vegetazione perduta? Quali relazioni si creano, in differita e in contemporanea tra i/le partecipanti e le sagome?

Aurelio Di Virgilio (1995, Pescara) è un artista attivo nell’ambito delle performing arts. Diplomato nel 2017 presso la Scuola Luca Ronconi del Piccolo Teatro, Milano, collabora dal 2022 con Masako Matsushita (IT/JP). Dal 2020 sviluppa la sua ricerca e presenta i suoi lavori in festival, teatri e musei come MAXXI – L’Aquila, Mattatoio – Roma, B-motion Festival, Fabbrica Europa Festival e altri.

ENTER THE DEEP / Abisso - Memorie Salate - Batimetro

Laboratorio sul “Fondale” in 3 tappe.

Allə partecipanti chiediamo di portare un oggetto-relitto del loro ambiente quotidiano (non troppo fragile, più grande è meglio è), che abbia una storia da raccontare.

Qui è buio, gli occhi non ci servono. Quali sono i nostri relitti?

Riscopriamo le cose da cui siamo costantemente sommersə, tentando di scardinare le aspettative per costruire nuovi paesaggi di senso fra memoria sensoriale, narrazione e movimento. Ci prendiamo il rischio di andare a fondo negli abissi per tornarne trasformatə.

Collettivo TAC / TastierACorpi è un collettivo di artistə con base a Torino che esplora il corpo in scena, focalizzandosi sull’improvvisazione. La composizione eterogenea del gruppo gli permette di muoversi all’interno di uno spazio di sperimentazione in cui s’incontrano le diverse strade della danza contemporanea, del teatro fisico e della performance.

TAC porta in scena le sue creazioni dal 2022 e diffonde il proprio linguaggio tramite laboratori aperti ad un pubblico di professionistə e non.

Stories from after the end

In my research, participants are invited on a journey that serves as an experimental space to question the boundaries between the private and shared experience  as they are guided through imaginary scenarios that spark reflection and emotional exploration, grounded in bodily sensations and collective energy.

Stories from after the end is part of a larger cosmos where I investigate how we engage with the idea of the end of the world. The work invites the participants to encounter each other first as humans, and later as human-tardigrade hybrids, and explore meaning and meaninglessness in a post-doomsday world.

Dafne (they/them) is a human and an artist, interested in opening up small dark spaces where alternative encounters can take place. They combine tools such as movement, imagination-somatics, language, and stories, to craft guided participatory experiences dealing with liminality; spaces, times, things, or bodies, either suspended or dissolving. They have been using science fiction and technologies of magic to create works about the afterlife, grief, and the end of the world, often bringing in soft elements from the horror genre. Dafne works between Sweden, Italy, and occasionally other european countries both presenting their own work and research, and joining choreographic (and not only) projects by others.

MEDUSA

La ricerca si muove nella dimensione dell’oscuro e dell’abisso indagando il concetto di danza invisibile.
In questo contesto il processo si frammenta in un formato installativo in cui materiali, riferimenti e azioni si depositano nell’atmosfera vaporosa della doccia.
L’invito è quello di uno sguardo sul corpo distratto, morbido e intermittente.
Richiamando la dimensione spettrale, la danza emerge dove lo sguardo fatica a raggiungerla. E in questo senso di sparizione e evanescenza si cerca l’illusione dell’invisibilità come ponte verso un corpo insignificante, fluttuante, eterno.
Che ne è della danza se nessuno la vede?

Fabritia D’Intino è coreografa e performer. La sua ricerca si interroga principalmente sullo sguardo e il suo potenziale di informare il corpo in movimento. Oltre alla creazione per la scena e il site specific, sviluppa progetti partecipativi e formati di ricerca.

LA GIOSTRA, quarto punto.

Secondo i nostri studi, dovrebbe trattarsi di una piccola forma di geometria sacra, una sinusoide che si trova nelle sfere prereali, non lontana dalla Via Lattea, che si dischiude davanti all’occhio del testimone quando si proiettano dal centro i raggi più inflessibili, prima di diventare azoto.

Erika Dicrescenzo Esplora le possibilità del disorientamento del corpo, della parola e dello sguardo sviluppando la propria poetica a partire dall’osceno beniano per convergere negli studi legati alla coscienza.
Lavora con la compagnia StalkerTeatro ed insegna filosofia tradizionale indiana presso il Centro Daiva Jyoti.

no archive will restore us

Apertura di un processo di ricerca che, muovendosi nel campo dell’hauntology, interroga le relazioni tra memoria, documento d’archivio e fantasma. no archive will restore us è un’installazione performativa che riversa nei circuiti sottili dell’analogico una polifonia di field-recordings, registrazioni di lettere, incisioni di sogni, voci, frammenti sonori e suoni live, tra archeologia e immaginazione.

Gaia Ginevra Giorgi è un’artista e una ricercatrice. La sua pratica integra scrittura, suono, voce, e dispositivi performativi. A partire da un approccio femminista, ecologico e situato, sviluppa pratiche e metodologie di indagine per una riscrittura affettiva e politica degli archivi e del paesaggio, intesi come possibili strumenti di contro-narrazione.

Love Flows Over Us In Prismatic Waves

Love Flows Over Us In Prismatic Waves’ è uno spazio di pratiche della danza aperte a tutt^ e che non richiedono alcuna esperienza pregressa.

Per Ricerca X/ Floating Bodies ci immergeremo in una playlist audio no stop di 30 minuti. Attraverso l’esperienza di un never ending slow motion ci lasceremo fluire, diventando materia liquida. Un unico corpo che aspira ad essere superficie riflettente di suono, movimento, desiderio.

Giovanfrancesco Giannini (he,him)  è coreografo e danzatore residente in Italia. I suoi lavori sono stati presentati in festival nazionali e internazionali. Attualmente la sua ricerca artistica riflette in particolare sul tema della politica delle immagini in relazione alla coreografia e alle performing arts. I suoi studi  spaziano dalla storia delle arti visive, al cinema, alla politica.

Any matter faithfully contemplated produces dreams

Water writings appear and disappear on a steamy surface: streams of consciousness or dreams, like the sudden revelations that sometimes sweep over us in the shower. Phrases with a poetic or scientific trend, sentences concerning rivers far from sight, appearances of sense and sensation – they draw unexpected connections between the oneiric dimension and the ecological crisis, the fluid nature of language and multiple or difficult loves.

Gloria Frigerio is an artist based in Milan who works in the middle territories between visual and performing arts. She activates collaborative and site-specific situations to exercise an attitude of openness and deep listening. This work is produced in collaboration with Elina Alekseeva, visual artist and designer based in The Netherlands.

Amplified Edition No 2- Sister works

Amplified Edition No 2- Sister works are six short films created through the documentation of a live process, making Amplified Edition No 2.  The work explores the potential for relationality between body, material and sound; in this instance, the material is tarpaulin.

The films examine the tarpaulin from a close-up and an inside perspective, visually looking like fictional water.

Hanna’s research explores voice, movement, language and the choreography of hosting and facilitation. She is part of a new research initiative called Rose Choreographic School Sadler’s Wells London (2024-26), directed by Dr Martin Hargreaves. She is part-time senior lecturer at Roehampton University, where she teaches and convenes choreographic and dance practice to MA students.

In 2021, Hanna collaborated with photographer/architect Ioana Marinescu at Beaconsfield Gallery, London. They worked with concepts around erasure and archiving, with the dynamics of Beaconsfield’s Upper Gallery, bringing other photographic archives into relationship with its specific architecture and history.

Since 2000, Hanna has collaborated with Heidi Rustgaard under H2DANCE, adopting a transdisciplinary choreographic approach. Together, they have co-created nine full-length international touring performances co-produced by partners in the UK and Nordic countries, alongside various shorter works and commissions. Since 2018, H2DANCE has curated Fest en Fest, an international festival of expanded choreography presenting Nordic and British artists in London, Cambridge and Colchester.

FURIA LUCIDA_Research 

FURIA LUCIDA_Research  esplora la connessione tra suono e corpo, creando uno spazio ipnotico in cui tempo e ritmica si fondono. Questa esperienza collettiva dissolve i confini tra gli individui, trasformando danza e musica in un unico organismo e in rituale catartico. Questo processo invita a riflettere sulla relazione con il cambiamento, offrendo un viaggio psicofisico che tende a trascendere l’individualità.

Ilaria Quaglia è danzatrice e performer, si forma tra Italia ed Europa. Collabora con Mario Martone e Raffaella Giordano, Luna Cenere, CollettivO CineticO, Yasmine Hugonnet, Arno Schuitemaker e Daniele Ninarello. Con Superbudda realizza: Masbedo performing Night e il cortometraggio Die Brücke. E’ parte del Collettivo Munerude.

Il suo percorso di ricerca esplora la corruzione di materia, corpi, luce e suoni, puntando a un coinvolgimento sensoriale totale. Si cerca una trasformazione autentica della materia-corpo, attraversando zone di resistenze e dando luogo alla fluidità di un processo in divenire.

Friendship is Water

If we imagined human relationships as something soft, like water, and by pouring it into vessels we gave them a form, a vase, could contain the relationship between a mother and daughter. What would happen instead if we create a friendship without a preordained form of any kind? Just pouring water? Perhaps, its flow would take no form and spread out in all directions. If we experienced relationships as water flowing out of vessels, the exchange, it would be something like movement, a response-able action. The performative action Friendship is Water proposes the creation of a conversational practice with participants that enacts the situated forms of responsive-ability that emerge from relationships instead of imposing pre-defined frameworks. Practising dialogue as a creative action presents an opportunity to make the practice of ‘thinking aloud’ more visible and more audible. It is also about the way in which such thinking is not the rarefied reflection of a brilliant individual, but an intersubjective process, a dialogue in which things develop dynamically.

Jovana Malinarić is a dramaturg, researcher and lecturer at the University of Bologna. She is a guest-researcher at the University of Utrecht and a lecturer at the Malmo Theatre Academy. She works internationally as a dramaturg-researcher developing alternative structures that go beyond the theory-practice binary and that can articulate the dynamic qualities of contemporary dramaturgical and performance practices. In her work she investigates the interrelation between the processes of thinking and creating involved in the making of performance through the concepts of embodiment, response-ability and conversation. Her research is characterised by an interdisciplinary and transdisciplinary approach involving ecological, relational and process thinking.

Unrequested stories: on the way home

Unrequested Stories: sulla via di casa è un servizio che offre la possibilità di esplorare le possibili vie di casa. A differenza delle tradizionali piattaforme di web mapping, questo servizio instaura un vero e proprio dialogo con i suoi utenti tramite app di messaggistica per trovare la loro strada o le loro strade verso quella che considerano casa. Durante il Research Camping, lo sviluppo della ricerca sarà condiviso con le persone interessate.

Lucy Guarinoni (he/she/they) è dramaturg, artista e formatrice. Simone Basani (qualsiasi pronome) è curatore, drammaturgo e artista. Entrambi ricercano formati artistico-curatoriali e strategie partecipative attraverso un approccio performativo. Ultimamente hanno iniziato a collaborare più frequentemente tra Italia e Belgio.

Non ho mai capito cosa ci sia nel fondo del mare

La ricerca scaturisce da una constatazione in prima persona singolare: non ho mai capito cosa ci sia nel fondo del mare. Il discorso si fa duplice: il mondo del tangibile e dell’intangibile, la parte rimossa o non conosciuta dell’individuo che rimane sommersa e la natura che mostra e nasconde su più livelli di superficie. Vorrei proporre una pratica dove provare a dare un nome a tutto quello che risiede nel fondo del mare di ciascuno per creare un fondale comune. Forse troveremo parole, oggetti, un libro, un sentimento… Cosa nasconde la superficie dell’acqua? cosa è rimasto impigliato nel fondo sabbioso? Un fumetto del 96, un ricordo, il capitale di Marx fotocopiato, una maglietta che non uso più…
Un dispositivo ludico per scandagliare gli abissi, per evocare la superficie marina, il suo mistero e il rituale del pescare, affidandosi al caso e alla corrente.

Maria Luisa Usai è performer, autrice e regista di spettacoli e progetti audiovisivi. A partire dal 2015 lavora negli spazi delle città e negli interstizi della realtà con esperimenti relazionali/comunitari, site specific e creazioni sceniche multidisciplinari. Nel campo teorico ha studiato storia dell’arte, nella pratica ha approfondito i linguaggi del teatro, della drammaturgia, delle performing arts. Ha presentato i suoi lavori performativi e audiovisivi in Festival e in residenze in Italia e all’estero.

In the name of magic, darkness and vulnerability

Questa pratica galleggia nell’imprevisto e nell’oscurità_nel buio appaiono visioni temporanee, readymade di corpi e cose che si fanno precisissimi relitti. È una proposta aperta e non risolta, un’immersione per far vagare lo sguardo e trovare corrispondenze inaspettate, segrete, celate e comunque sempre e per sempre sospese, in potenza. La parola invoca microstorie che sostano nella corrente. Vorrei che fosse un tuffo negli abissi tra flussi di pensieri e torce, un training d’immersione per poi riemergere più visionari3, più magich3, più attraversat3. È una ricerca per mettere i corpi a riposo e scoprire menti vigili, un esercizio di accesso alla capacità di immaginare oltre, di far fluire i futuri.

Michela Depetris nata in Italia, si è formata principalmente tra l’Italia e la Spagna e adesso vive a Torino. Lavora in contesti coreografico performativi come autrice e come interprete, con linguaggi ibridi tra danza, performance, video, suono e installazioni. Situa la sua ricerca in un campo aperto e misto in cui ogni mezzo porta con sè sempre e comunque le pratiche corporee con una visione espansa della coreografia. Sperimenta metodologie e formati che sfuggono alle logiche convenzionali e alle tempistiche abituali di produzione, cosa che spesso rallenta, intrica e nutre i suoi progetti.

BAIA – quello che resta

Latitudine 40°82’16’’N
Longitudine 14°07’67’’E
Pressione 1.5 atm
Profondità 5 mt

Baia, città sommersa circa 2000 anni fa a causa del bradisismo, un lento terremoto che inghiottì strade, mosaici, statue e ricordi. Partendo da questa suggestione la pratica riflette su ciò che perdura e riecheggia nello spazio e nel tempo, proprio come in un fondale, dove antichi resti si posano e lasciano traccia di un qualcosa che è stato, che è e che sarà.

BAIA – quello che resta è un frammento di tempo sospeso, dove corpi, residui, suoni, tracce e immagini sprofondano e riemergono per dare vita a un nuovo paesaggio.

Il duo casagrande // giorgini nasce nel 2019 dall’incontro tra Marco Casagrande e Nicolò Giorgini.
Alla base del loro sodalizio artistico è radicata la convinzione che l’arte sorga dall’apertura al mondo e dal dialogo continuo con l’ambiente circostante.
I loro lavori si focalizzano sulla creazione di un unicum imprescindibile tra elementi sonori, visivi e coreografici, per generare degli specifici ambienti immersivi. casagrande // giorgini hanno preso parte a festival in Italia, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Austria.

SONOnelSUONO

Partiamo da poche parole con la sola regola di iniziare per S, oppure O oppure N. Ognuno sceglie le sue. Cerchiamo il ritmo della nostra piccola frase, chiaro e semplice per poter essere trasmesso alle altre persone. Impariamo dall’altra, le parole dell’altra, al ritmo dell’altra persona. Ora costruiamo assieme un coro di suoni, di parole, di ritmi dati e appresi, lontano mille miglia dai significati.

Silvia Mai. Danzatrice, pastora d’alpeggio, arte terapeuta in formazione. Sul sentiero della vita accosta la ricerca artistica e pedagogica alla concretezza della vita all’aperto, al processo del lavoro artigiano, all’intensità della relazione con gli animali.

DEAD BLONDES, FINAL GIRLS, BAD MOTHERS & OTHER STUFF FROM HORROR MOVIES

La pratica che propongo è una discussione collettiva attorno al genere cinematografico horror.
Quindi: parleremo di film.
Ma anche: zines, libri, immagini, clip video, progetti sonori.
Navigando tra cliché narrativi e categorizzazioni, tra scream-queens e gradazioni di rosso del sangue finto apriremo la domanda: e se usassimo l’horror come sismografo per le nostre paure e le paure del nostro presente?

Teodora Grano è autrice, performer, ricercatrice. Ha lavorato senza residenza stabile nel campo del teatro, del circo, della performance e della danza, in formati più o meno ortodossi. Si forma e lavora tra Wroclaw, Atene, Berlino, Bruxelles e Roma. Incline ad inventare dispositivi di relazione, ad abitare spazi teatrali e pubblici, ad agitare il corpo.
50% punk 30% ironica 20% serissima.

RESEARCH CAMPING – Wandering Bodies

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RESEARCH CAMPING
18 > 19 Novembre 2022


Camping
Lavanderia a vapore
Corso Pastrengo, 51

Prenotazioni

estdahl@lavanderiaavapore.eu
tel. 011 036 1620

 

Crediti

ideazione e cura Workspace Ricerca X e Lavanderia a Vapore
disegni Ambra Pittoni
grafiche Elisa D’Amico
tessuti scenografici Mediapont srl (RE)
per allestimento si ringrazia Bagno Vittorio Veneto e Alessandro Chiesa
con il supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo

info biglietteria

edizione zero

18 e 19 novembre 2022
h. 10.00-20.00
Lavanderia a Vapore di Collegno (TO)

 

Lavanderia a Vapore e Workspace Ricerca X uniscono sguardi e traiettorie di indagine dando vita a  Research Camping – Wandering Bodies, un’oasi temporanea in cui sperimentare possibili forme di cura e di contatto, posture collettive e modalità del conoscere attraverso la condivisione di pratiche di ricerca artistica.

Poniamo al centro di questo primo Research Camping l’attitudine del vagare (wandering) come tipo di attenzione in movimento, diffusa e disponibile nei corpi e nello sguardo. Il vagare e il meravigliarsi che sono motori della ricerca stessa.

La figura del campeggio porta l’idea di una pratica nomade che non si radica ma tesse costantemente relazioni con le cose e il mondo. Il vagare diventa un modo di essere presenti e di palesare lo sguardo, che non sta fermo ma costruisce nuove storie, nuove relazioni.

Trasformiamo lo spazio per cercare forme possibili di stare insieme, facendo slittare posture e punti di vista in modo inatteso.

Per due giorni gli/le artist* invitat*, abiteranno gli spazi del Research Camping con le loro pratiche, materiali ed esperimenti.

A partire dalla domanda Che tipo di comunità, modi di stare insieme, policies possono essere ri-generate dalla ricerca artistica? il Research Camping desidera articolare un territorio poroso in cui le istanze e le modalità collettive della ricerca artistica possano essere aperte ad una comunità più larga attraverso la condivisione di domande, pensiero e discorsi che si generano nelle pratiche e che investono il corpo.

Nel corso delle due giornate si alterneranno momenti pratico riflessivi abitando due ambienti distinti: la piscina, un luogo dove immergersi collettivamente in azioni e pensieri che agiscono la domanda di ricerca e le tende, uno spazio dove l’orizzontalità della postura e l’intimità delle esperienze offerte scandiscono l’emergere di nuove visioni.

Alla luce delle caratteristiche dello spazio e dell’esperienza, le pratiche proposte dagli artisti partecipanti sono aperte su prenotazione e con capienza limitata.

Lo spazio del camping sarà invece aperto a visite e attraversamenti da parte di curiosi dalle 10.00 alle 20.00

 

 

 

PROGRAMMA
18 novembre 2022
dalle ore 10 alle ore 20

 

H 10:00-11:00 _Piscina_

Marta Sponzilli “Il respiro e la Medusa”
(45 minuti -15 persone max)

Identificando il movimento del diaframma, che può essere visualizzato come una medusa, la pratica verte sul respiro come forza generatrice, vitale individuale e al contempo come azione unificatrice con l’ambiente: siamo uno perché respiriamo la stessa aria che ci connette, trasporta informazioni e ci modifica. Insieme creiamo l’atmosfera.

Indicazioni per il pubblico: vestiti comodi per muoversi

 

h. 12:00-13:00_Piscina_

Teresa Noronha Feio “My pool is an ocean”
(30 minuti – 10 persone max)

My pool is an ocean” in una cerimonia collettiva dove si può questionare con il corpo e i sensi sul rapporto che abbiamo con il mare. E se il mare parlasse, cosa direbbe? Quali paure, memorie e proiezione lanciamo noi nel mare?

 

h. 10:00-20:00_Tenda XS_

Chiara Prodi “Ara Solis // La pietra che lega il sole”
(long durational / inizio venerdì 18 ore 10 – chiusura sabato 19 ore 20)

Pratica di composizione e costruzione collettiva di una scultura da bruciare. Il focolare è un’area delimitata. La pietra dei sacrifici. Al centro formiamo insieme il totem. Un assemblaggio di impronte da lasciare alle fiamme. Lascia nel focolare tutto quello che vuoi bruciare. L’insieme si arricchisce e stratifica con il tempo. La forma appare e viene accesa dal fuoco.

Indicazioni per il pubblico: lascia al centro pezzi da bruciare. Usa le corde per assemblare i pezzi e comporre la forma. Torna. Fermati quando passi vicino. Come una ripetizione.

 

h. 10:00-11:00_ Tenda L_ e_ Tenda S_

Eugenia Coscarella/ P.A.D. RESEARCH
 “APPUNTAMENTO AL BUIO // Chi sono io, mentre tu mi guardi?”
( 40 min. – 8 persone max)

Pratica corporea e di scrittura poetica guidata. In uno spazio intimo e notturno daremo appuntamento a una persona sconosciuta. Nell’incontro, ci affideremo al semplice stare, insieme, in silenzio. Chi sono io, mentre tu mi guardi? Con questa domanda, ci affideremo alla poesia, lasciando che la parola emerga dall’impronta, che quel piccolo silenzio ha lasciato sul mio corpo.

Indicazioni per il pubblico: Fiducia o voglia di sperimentarci nelle cose che non vediamo.

 

h. 12:00-13:00_ Tenda L _

Rebecca Marta D’Andrea “Tracciando il Sé/ Tracing the Self”
(50 min – 8-9 persone max)

In questa pratica esploreremo come il disegno e il movimento possono essere dei mezzi per entrare in contatto con il nostro sentire autentico attraverso i portali della creatività. Tramite l’uso del colore e del segno grafico, possiamo rendere più tangibile l’intangibilità dei sentimenti che vivono nel nostro inconscio, e attraverso il movimento attivare un dialogo con un ascolto profondo, innescando un processo di trasformazione e autoconoscenza.

Indicazioni per il pubblico: avrete a disposizione fogli bianchi, pennarelli, acquerelli, cuscini.
Vestitevi comodamente, senza scarpe; la pratica si svolgerà parzialmente ad occhi chiusi. I cellulari dovranno rimanere spenti o in modalità aereo per tutta la durata della pratica.

 

h. 12:00-13:00_ Tenda S_

Irina Baldini “Truce/Trace”
(1-60 min – 4 persone max)

Lavorando da molti anni con la performance, la danza e le arti grafiche, sto esplorando l’uso congiunto di questi mezzi. TRUCE/TRACE (tregua/traccia) è la prima interazione pubblica di questa esplorazione e comprende uno spettro di pratiche sia di stampa che di performance dal vivo. Unisce la mia ricerca sui metodi compositivi generativi nell’improvvisazione coreografica, con i concetti di lasciar traccie e (im)permanenza. In occasione del Research Camping condividerò una pratica di incisione e stampa su pelle e altre superfici, registrando e imprimendo momenti transienti.

 

h. 13:00-14:00 PAUSA 

 

h. 14:00-15:00_ Piscina_

Kadri Sirel “Stranger encounters”
(1 ora – 15 persone max)

Stranger encounters” è una pratica coreografica partecipata in cui, a partire da descrizioni testuali immaginative e intime di alcune danze, si offre la possibilità di incarnare e agire le stesse, sperimentando i limiti di performare una danza lontana da sè, una danza sconosciuta. In questa pratica, il desiderio e il tentativo sono più importanti del risultato. Testo, immaginazione e movimento fanno da mediatori in un incontro con lo sconosciuto che avviene all’interno del proprio corpo. Lo accogliamo, ci giochiamo e alla fine della pratica, lo abbandoniamo.

Indicazioni per il pubblico: indossare abiti comodi e portare proprie cuffiette e cellulare carico

 

h. 14:00-15:00 _ Tenda L_ e _ Tenda S_

Valerie Tameu “Sai tenere un segreto?”
(15’/ ’20 minuti – 2/3 persone turno)

Nell’intimità di una tenda, al riparo dal mondo esposto, risiede il luogo del segreto. Sai tenere un segreto? è una pratica intima che non mostra la sicurezza dell’enunciazione, ma esplora la fragilità della confidenza e ci interroga sull’aspetto della cura nell’atto della custodia, come la fase che precede la germinazione di un seme.

Indicazioni per il pubblico: portare proprie cuffiette e smartphone assicurandosi sia carico

 

h. 16:00-17:00 _Piscina_

Barbara Stimoli e Titta Cosetta Raccagni ”Pleasure Rocks”
(50 min – 17 persone)

Pleasure Rocks è uno spazio di incontro e intra-azione della materia, tra corpi umani e pietre.

Il titolo è un gioco di parole che suggerisce l’importanza di risignificare il piacere, il suo valore politico e trasformativo. Entrare in relazione con le pietre è un atto di cura, un percorso graduale, un tempo dilatato, un viaggio aptico ed estetico. (La ricerca Pleasure Rocks nasce nel 2018 in collaborazione con l’artista visiva Alessia Bernardini)

Indicazioni per il pubblico: se fa piacere si può portare la propria pietra preferita, anche piccola.

 

h. 15:30-16:00 _ Tende L e S_

Edoardo Mozzanega “Dream of a Tiger – Cosa vedi? V.1”
(30 minuti, massimo 8 partecipanti)

La pratica inizia con una semplice domanda rivolta al performer che indossa una sleeping-mask con le fattezze di una tigre: Che cosa vedi? Chi risponde è un corpo-voce oracolare che descrive in modo assolutamente fedele quello che vede quando non vede. Gli altri e le altre possono rivolgergli delle domande che inventano o scelgono da una lista (Cosa vedi oltre? Chi sei? Cos’hai in bocca? Cosa vedi alla tua destra? Etc…) indirizzando così il sogno in tempo reale. Lo storytelling scaturisce come un sogno, in modo imprevedibile, nell’incontro tra il presente e un archivio di storie che riguarda la ricerca in corso di Dream of a tiger sulla triade Anima/Animale/Capitalismo.

 

h. 16:30-17:30_ Tenda L_ e_ Tenda S_

Rebecca D’Andrea “Tracciando il Sé/ Tracing the Self”
(50 min – 8-9 persone max)

 

h. 18:00-19:30_ Tenda L_ e_ Tenda S_

Eugenia Coscarella/ P.A.D. RESEARCH_ “APPUNTAMENTO AL BUIO // Chi sono io, mentre tu mi guardi?
(40 min. – 8 persone max)

 

h. 18:00-19:30_ Piscina_

“Edoardo Mozzanega “Dream of a Tiger – Cosa vedi? V.2”
(70 minuti – massimo 20 partecipanti)

In una pittura cinese del X secolo è rappresentata una tigre che dorme. Appoggiato su di lei dorme un uomo, forse un monaco: è difficile dire chi stia sognando chi…La pratica si fa in due: monaco e tigre. Si inizia con una semplice domanda rivolta alla tigre che indossa una sleeping mask: “Che cosa vedi?”. Chi risponde è un corpo-voce oracolare che descrive in modo assolutamente fedele quello che vede quando non vede. Chi domanda indirizza e devia il percorso della visione: l’intreccio tra domande e risposte tesse una narrazione imprevedibile, come un sogno.

 

Programma
19 novembre2022
dalle ore 10 alle ore 20

 

h. 10:00-11:00 _ Piscina_ Talk/Workshop di  cartografia_

Marion Boudier (in presenza) e Chloé Déchery (da remoto)
Performare La Conoscenza, Artist* / Ricercator*: Non Scegliere!

Per il loro intervento all’interno di Research Camping, Marion e Chloé continuano a interrogarsi sui dispositivi sensibili e critici, i gesti, i corpi e le voci che permettono di generare esperienze di pensiero singolari. Il libro Artistes-Chercheur·es, Chercheur·es-Artistes pubblicato dalle due autrici nel settembre 2022 da les presses du réel è rappresentativo di metodologie di ricerca che si trovano al crocevia di pratica e teoria. Cosa significa sviluppare un processo di ricerca su un palcoscenico, in uno studio o in un’aula scolastica quando sei un artista, un ricercatorə o… un po’ di entrambi? Quali strumenti euristici ed esperienziali vengono mobilitati da chi inventa nuove ibridazioni tra ricerca, creazione e pedagogia?

Attraverso un’ampia varietà di scritti, dal saggio teorico alla provocazione polemica, dalla partitura al protocollo performativo, passando per il racconto dell’esperienza o la traccia di un laboratorio, questo libro postula ed esamina la forza epistemica e l’epistemologia dell’atto teatrale e performativo.  Così la presentazione del loro lavoro Artistes-Chercheur·es, Chercheur·es-Artistes giocherà con diversi formati di comunicazione accademica e post-lockdown e proporrà l’attivazione collettiva di una cartografia prodotta con l’artista Eric Valette nel tentativo di modellare, attraverso il disegno, un primo tentativo di una tipologia di forme sceniche e performative che producono e diffondono conoscenza.

 

h. 11::30-12:30_ Piscina_

Valentina Roselli “Arcipelago-Chi cerca chiede”
(50 minuti 12 partecipanti 3 persone alla volta)

L’esperienza intende essere un momento collettivo agito in silenzio rituale. I partecipanti saranno chiamati a rappresentare la propria isola e in un secondo tempo a scegliere la propria collocazione al fine di creare un arcipelago.

 

h. 10-20_ Tenda XS_Chiara Prodi

“Ara Solis // La pietra che lega il sole”
(long durational/inizio venerdì 18 ore 10-chiusura sabato 19 ore 20)

 

h. 12:30-13:30_ Tenda L_

Arianna Perrone “L’Arcipelago-Chi cerca chiede”
(
50 minuti 12 partecipanti 3 persone alla volta)

CHI CERCA CHIEDE. Un momento privato, dove portare con sé il proprio pezzo di isola iniziato con l’esperienza dell’Arcipelago e ricercare ciò che affiora intorno a questa. L’approdo sarà una domanda.

 

h. 11:30-12:30_ Tenda S_

a cura di Fabritia D’Intino “Messaggi al futuro – pratica oracolare”
(20 minuti a sessione Minimo 1 fino alla massima capienza della tenda)

Questa pratica intende approfondire la relazione e l’intimità tra i luoghi e il vissuto di chi li abita. Convocando la magia, i varchi temporali e la preveggenza, l’intento è quello di riunirsi in una pratica che possa risvegliare l’oracolo che è in noi attraverso l’architettura che ci ospita.

 

h. 13-14 PAUSA

 

h. 14:00-15:30_ Piscina_

Stefania Carvisiglia, in collaborazione con Simona Rossi “Balera”
(45 min.-1 ora)

Balera è un tempo per stare insieme. Ogni partecipante può inserirsi nella pista portando il contributo che desidera. Non è richiesto un obiettivo, non ci si augura il lieto fine. Ci si incontra per ballare, essere informatƏ su notizie di attualità e aneddoti. La proposta per il camping è attraversare 15 minutes of fame e 15 minutes of vanishing. Una raccolta di esibizioni, solitudini, contatti paradossali.

 

h. 14:30-15:30_ Tenda L_ e_ Tenda S_

Michela Depetris “Antenne&Sexytude_mutant practices
(30 minuti- min. 3 persone max X)

Piccola azione intima e mutante per invocare gli spiriti della trasformazione attraverso la parola. La narrazione interviene sui corpi di chi ascolta, cambiando interiormente la forma e la percezione, la temperatura e la relazione con lə altrə. #ipnosi #mutazione #orgia #sogno #insetti

Indicazioni per il pubblico: connettersi al QRcode con smartphone e cuffie. Se si vuole, prima dell’uscita dalla Tenda scartare il proprio lecca lecca e gustarlo.

 

h. 16-17:00_ Piscina_

Pupa Boom “Bagno di brodo vegetale”
(60 min.)

Session/proposta sonora/narrazione/visualizzazione per sguardo interno rivolta a corpi in ascolto e in relax. Quello che accade è semplice e intimo: chi si immerge nel Brodo, si sdraia o si siede dove vuole, può chiudere gli occhi, può ascoltare, può muoversi, può fluttuare, può dormire.

 

h. 16:30-18_Tenda L_ e_ Tenda S_

Alessio Mazzaro e Fiona Winning “The slowness of plants, the intimacy of mosses and the calm of the snow” an experience from the Do Nothing Club
(1 ora – 30min experience, 30min talk) 2 turni da 15 minuti, 4 persone per turno (per la prima mezzora di esperienza) poi tutti/e partecipano alla conversazione collettiva di Alessio Mazzaro e Fiona Winning

Nelle tende viene ricreato uno spazio con elementi di passate aperture del Do Nothing Club -costumi, white noise, sleeping masks, lavanda, posters e voci- per una sessione di idleness seguita poi da una conversazione collettiva su quando la pratica artistica ci sfinisce. Per una comunità diffusa di caring, per riappropriarci del tempo, singolarmente e collettivamente.

Indicazioni per il pubblico: portare un cuscino, una coperta/sacco a pelo e magari anche una piccola torcia. Pensare ad un momento in cui la pratica artistica e la sua produzione -networking, applications, rendicontazione, aspettative, secondo lavoro, instabilità economica e geografica- vi ha sfinito.

 

h. 17:30-19_ Piscina_

Unfolding Landscape / Workspace Ricerca X

Un invito a entrare in un paesaggio in cui si dispiegano pratiche, domande, desideri, complessità, aspirazioni e criticità della ricerca artistica.

A cura di Francesco Dalmasso, Ambra Pittoni, Elisa D’Amico con Irina Baldini, Francesca Cinalli, Fabritia D’Intino, Elisa Zuppini

 

h. 19-20_ Piscina_ “Danceoke”

a cura di Fabritia D’Intino
(30 minuti – min. 5 persone max X)

Il danceoke è un party tool, preso in prestito dalle feste scandinave, è un dispositivo in cui si converte il concetto del karaoke (cantare sulle proprie tracce preferite) in danza (danzare sui propri video preferiti). Consiste dunque in un maxischermo con una playlist di video youtube ed una selezione di riferimenti che spaziano dai videoclip pop ai frammenti di balletto, dalle coreografie k-pop ai live funk. L’invito è quello di copiare la danza, riprodurre le coreografie sul momento cercando di essere il più fedeli possibile all’originale. È aperto a tutte le diverse capacità, abilità e competenze motorie e ha a che vedere col concetto di autorialità, di plagio, di passaggio di informazioni e repertorio comune. Rimanendo in questo sempre fedele alla sua origine festosa e all’approccio ludico al movimento e alla danza.

 

 

 

ARTISTI/E

 

Marta Sponzilli “Il respiro e la Medusa”

Marta Sponzilli è danzatrice, coreografa e insegnante di Hatha Yoga. La sua pratica indaga i processi energetici e percettivi del corpo in movimento, il paesaggio del corpo in relazione alla mente e la potenzialità dell’immaginazione come forma positiva di azione concreta sulla realtà. Utilizzando l’improvvisazione e la composizione istantanea, la sua ricerca intende lasciar emergere atmosfere, ambienti e immagini. Abbraccia progetti di creazione e percorsi pedagogici, in un’ottica di ricerca, dialogo e collaborazione.

Portfolio/sito

 

Teresa Noronha Feio “My pool is an ocean”

Teresa Noronha Feio è una performer e coreografa. Formatasi tra il Portogallo, l’Olanda e il Belgio, approda in Italia per co-fondare la compagnia di circo contemporaneo Fabbrica C. Il suo percorso artistico è fortemente marcato dall’incontro con le coreografe Vânia Gala, Einat Tuchman e Ornella D’Agostino.

Portfolio/sito

 

Kadri Sirel “Stranger encounters”

Kadri Sirel è un’artista della danza di origine estone il cui lavoro è affascinato dalle intersezioni di danza e linguaggio e dallo spazio immaginativo nel mezzo. Esplora il testo a partire dal suo potenziale per curare gli incontri tra corpi danzanti; come strategia di immersione nello stato della danza e per rendere presente l’ascolto prevalente nei corpi danzanti.

 

Chiara Prodi “Ara Solis // La pietra che lega il sole”

Scultrice di formazione, dove la scultura è effimera e monumentale. Sono installazioni attivate dall’interazione, in un punto tra simulacro e performance. La costruzione e la dissoluzione diventano processi partecipati, aventi radici nelle feste e nei riti della tradizione rurale del nord Italia.

Eugenia Coscarella /P.A.D. RESEARCH “APPUNTAMENTO AL BUIO // Chi sono io, mentre tu mi guardi?”

Ricercatrice nell’ambito della danza e performing art. Nel bacino di P.A.D. Research sviluppa una ricerca sul dialogo tra danza e poesia e i temi dell’ispirazione, spazio intimo/spazio collettivo, attraverso esperienze di co-conduzione, co-creazione, co-progettazione. Esperienze che attualmente nutrono il ruolo di dramaturg e curatrice di progetti di comunità presso Lavanderia a Vapore.

Portfolio/sito

 

Rebecca Marta D’Andrea “Tracciando il Sé/ Tracing the Self”

Rebecca Marta D’Andrea è un’artista del movimento.La sua ricerca esplora l’improvvisazione e la creatività come forme di dialogo per scoprire le intersezioni che intrecciano percezione, realtà e immaginazione. Laureata in Coreografia presso il Dartington College of Arts (UK) nel 2006, ha approfondito gli studi nel 2016 un Master in Pratiche Creative presso Trinity Laban (UK) con il supporto della Borsa di Studio Gill Clarke del Leverhulme Trust.

Portfolio/sito
Tracing Invisible Identities

 

Irina Baldini “Truce/Trace”

Danzatrice e coreografa italo/finlandese, e fondatrice della 4bid Gallery ad Amsterdam, Irina Baldini lavora utilizzando con diversi materiali, tra cui il corpo in movimento, la gestualità della voce come estensione del corpo e tecniche di stampa artistica tradizionale e sperimentale. Ha sviluppato una metodologia di improvvisazione e composizione, sulla quale ha recentemente pubblicato il libro Accountable Temporary Expedients.

Portfolio/sito

 

Valerie Tameu “Sai tenere un segreto?”

Valerie Tameu è autrice e performer. Lavora con coreograf3, regist3, artist3 visiv3 e contemporaneamente porta avanti la sua ricerca, che si interroga sulla relazione tra performance e identità e sulla differenza tra memorie e storia. Con la sua pratica artistica con-fonde creativamente corpi, idee, teorie e allucinazioni.

Portfolio/sito

 

Edoardo Mozzanega “Dream of a Tiger-Cosa vedi?”

Edoardo (Milano, 1988) è un performer e maker con un background multidisciplinare. La sua ricerca si colloca in una zona liminale tra teatro, danza, video-making, pratiche somatiche e curatela, con un’attenzione particolare al decentramento dello sguardo, alla ridefinizione della marginalità e alle forme alternative di storytelling.

 

Barbara Stimoli e Titta C.Raccagni “Pleasure rocks”

Barbara Stimoli, danzatrice, coreografa e performer e Titta C. Raccagni, filmmaker, regista e video artista, sono una coppia artistica e nella vita. I due diversi background, l’esperienza di attivismo politico e l’indagine poetica sono continuamente mescolati nelle loro ricerche e produzioni.

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INSTA

 

Marion Boudier e Chloe Dechery “Performare La Conoscenza, Artist* / Ricercator*: Non Scegliere!”

Chloe Dechery è artista performativa, autrice e docente di studi teatrali all’Università di Paris 8 Saint-Denis. I suoi lavori recenti si concentrano sull’ecologia nella performance, sulla svolta atmosferica negli studi teatrali e sulla rappresentazione di piante e non umani sul palcoscenico. Chloé sviluppa così una personale pratica di ricerca al crocevia di teoria, scrittura performativa e creazione artistica nella performance.

Portfolio/sito

Marion Boudier accompagna Joël Pommerat e La Compagnie Louis Brouillard come drammaturga per creazioni teatrali e operistiche. È inoltre docente di studi teatrali presso l’Università Picardie Jules Verne, si occupa di scrittura testuale e scenica contemporanea, drammaturgia, processi creativi, legami tra arte, pedagogia e ricerca. Attualmente in delegazione all’Institut Universitaire de France, sta sviluppando i progetti ADOC (L’acteur·ice et le Document) e PLS (Performing Knowledge, con Chloé Déchery). Ha ricevuto il premio Syndicat de la critique per Avec Joël Pommerat, volume 2, pubblicato da Actes Sud nel 2019.

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Valentina Roselli “Arcipelago-Chi cerca chiede”

Dedica da sempre studi e pratiche alle arti visive contemporanee. Lavora a contatto con varie realtà orientate all’espressione del sé: in ambito formativo, museale e nella relazione di cura attraverso l’arteterapia.

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Arianna Perrone “Arcipelago-Chi cerca chiede”

Specializzata in scrittura creativa e teatro fisico e di narrazione, dal 2017 collabora e ha l’opportunità di esplorare la macchina che sostiene lo spettacolo dal vivo con la Fondazione Piemonte dal Vivo/Lavanderia a Vapore. Lavora come autrice e formatrice per realtà in ambito culturale e educativo.

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Stefania Carvisiglia, in collaborazione con Simona Rossi “Balera”

Stefania Carvisiglia (Roma). Laureata in Scienze e tecnologie della Comunicazione, diplomata in Movimento Creativo e insegnante certificata yoga. La ricerca che porta avanti s’insinua nel quotidiano e dialoga con la sottoesposizione. È socia di fivizzano27 dove il martedì sera prende vita Balera.

 

Fabritia D’Intino “Messaggi al futuro – pratica oracolare” e “Danceoke”

Fabritia D’Intino è danzatrice e coreografa. I suoi lavori, spesso in collaborazione con altrə artistə, vengono presentati in diversi contesti internazionali. Oltre alla creazione per la scena e il site-specific, si dedica allo sviluppo di formati di ricerca, progetti partecipativi e installativi. Dal 2018 collabora con Catsandsnails (Francia) e Chiasma (Roma).

 

Michela Depetris “Antenne&Sexytude”

Lavora in contesti performativi come interprete di altrǝ artistǝ e come creatrice con linguaggi ibridi, con metodologie e formati che sfuggono alle logiche convenzionali e alle tempistiche abituali di produzione. Riflette sulle connessioni tra intimità, visione, trasformazione e vulnerabilità a partire da prospettive transfemministe e queer.

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Pupa Boom “Bagno di brodo vegetale”

Pupa Boom è un progetto di fake-band nato dalla collaborazione tra Michela Depetris e Pony Esposito + alleanze temporanee e trasversali. Sotto il nome di un’identità multispecie collettiva senza genere spalancata alle collaborazioni, Pupa Boom sperimenta performance ibride che partono dall’idea di concerto ma finiscono sempre in qualcos’altro.

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INSTA

 

Alessio Mazzaro e Fiona Winning “The slowness of plants, the intimacy of mosses and the calm of the snow”

Nel 2016, Alessio Mazzaro e Fiona Winning iniziano per il SuperNormal Festival (UK), Il “Do Nothing Club”: un’indagine performativa sull’autosfruttamento neoliberista, i sistemi educativi e il lavoro incessante in ambito artistico. Il progetto si materializza in uno spazio itinerante che evolve in dialogo con i partecipanti, dove le persone possono fermarsi, oziare e prendersi cura di sé stessi senza sentirsi in colpa

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