Cinzia Sità

willin’_resting practice

  • willin’_resting practice
  • willin’_ questa parola è stato il primo seme della mia ricerca, nata dall’ascolto in radio di una canzone degli anni ’70 dei Little Feat. Racconta di un camionista che trasporta un po’ di tutto nel suo camion, profughi, clandestini, droga, attraversando tempeste e caldi estremi. Nonostante tutto lui si definisce still willin’, sempre e ancora ben disposto, in un’attitudine di apertura rispetto alle sorprese che la vita gli riserva, senza pregiudizi.
  • resting practice_ ho aggiunto in seguito le due parole. La pratica del riposo è uno spazio in cui predispongo il corpo ad una vigile passività, che nutro ed espando attraverso il respiro e il contatto con il suolo.
  • pensiero che lo compone_ partendo dal vuoto, che rapporto si crea tra due sistemi fisici, corpo umano e suolo, apparentemente indipendenti? Quale scambio di informazioni?
    In questa fase di ricerca, il contatto, nella qualità del tocco, definisce la relazione.
  • azione_ un lavoro di propriocezione in cui il corpo cerca il suo “adattamento” in appoggi diversi e precisi, creando radici, predisponendosi ad un tipo di ascolto paziente ed estremamente accurato, in una continua e progressiva trasformazione della “vigile passività”. Il “come”, esposto all’inaspettato, lascia aperte tutte le domande.
  • spunti di riflessione_ sono scaturiti da alcune letture sulla fisica quantistica e dalla pratica del Rolfing.
  • il fine ultimo di questa ricerca_ continuo a stare in questa domanda, perchè gli interessi sono diversi: approfondire una pratica somatica come performer e mover, stare nella ricerca come “produzione di conoscenza”, l’atto creativo e poetico di una scrittura coreografica del gesto.
  • il punto focale_ lo sharing practice, la possibilità di aprire la pratica ad un pubblico e per un pubblico.
    Allargare la possibilità di fare sperienza e continuare ad alimentare la mia ricerca attraverso la trasmissione e la ricezione della pratica stessa, rimanendo nel processo.
  • le tappe_ questa ricerca ha avuto inizio un anno fa, nell’ambito di “RicercaX” un progetto residenziale finanziato dalla Regione Piemonte, a cui hanno preso parte sei coreografe, quattro residenti e due fuori sede.
    In seguito è stata ospitata al Lincoln Performing Art Center, con la collaborazione di Fenia Kotsoupolou, videomaker e performer, con la quale vorrei continuare il percorso intrapreso.
    Lo scorso marzo ho continuato a Stoccolma, presso il Coff Studio diretto da Cristina Caprioli, coreografa di origini italiane radicata ormai in Svezia, dove ha sede la sua compagnia e dove è nato un dipartimento di Ricerca coreografica che mi ha accolta, sostenuta e fatto crescere in questo percorso.

bio

Cinzia Sità, dancer, graduated in Choreographic Composition from the National Academy of Dance in Rome, immediately followed by a two-year course of higher education in Scripture for Contemporary Dance directed by Raffaella Giordano. She continued her artistic exploration studying with, among others, Carolyn Carlson, Susanne Linke, Julyen Hamilton, David Zambrano, Pierre Droulers and under scholarship at Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. She credits her meeting with Francesco Scavetta at the Centre for Performing Arts, Tanum in Vitlycke fundamental for her research in movement analysis.
Since 2012, Sità has been an Associate Artist of Sosta Palmizi. As a performer, she has worked with Raffaella Giordano, Giorgio Rossi, Oretta Gonzo, Daniele Ninarello, Arearea Company, Amina Amici, Caterina Genta, Francesca Beatrice View, Helen Cerina, for the visual artist Valentina Vetturi and as a collaborater with the dance theater group Samotracia. She has also participated in projects directed by Gabriela Carrizo (Peeping Tom), Juliana Neves and Quan Bui Ngoc (Les Ballets C de la B).
In 2011, along with 11 other artists, she founded Famigliafuch , an artistic collective focusing on movement research. Famigliafuch has participated in the Santarcangelo Festival 2011, the FAST-Terni Festival and was selected for Takla Making Arts. They were finalists of Premio Equilibrio 2012 with the project Quaderni. Her solo Medea, nel luogo della mia memoria, a project supported by Sosta Palmizi, was selected for Raid Off 2014.
Currently, Sità alternates between roles as choreographer and performer. She has also begun to use the voice as a motor and counteraction of movement itself, with the intention of expanding her peculiar sense of expression. In addition, she teaches freelance, primarily in Italy.