Alessandro Pontremoli è Professore Associato di Discipline dello Spettacolo presso il Corso di Laurea in D.A.M.S. dell’Università degli Studi di Torino, dove ricopre il ruolo di membro del Comitato Scientifico del Centro di Studi “L’Italia del Rinascimento e l’Europa” e dove dal 2003 al 2011 ha diretto il CRUD (Centro Regionale Universitario per la Danza) “Bella Hutter”.
Dall’a.a. 2004/05 è direttore scientifico del Master di I livello in Teatro sociale e di Comunità presso l’Ateneo torinese. Dal 2010 è inoltre membro della Commissione Consultiva Danza del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Fra i suoi volumi: La danza. Storia, teoria, estetica nel Novecento, RomaBari, Laterza, 2002; Danza e Rinascimento, Macerara, Ephemeria, 2011 (Premio Pirandello 2015); Elementi di teatro educativo, sociale e di comunità, Torino, UTET, 2015.
Cristina Caprioli è una delle coreografe più affermate e riconosciute a livello internazionale della scena svedese. A metà anni ’90 fonda l’organizzazione indipendente Ccap, dove produce performance, installazioni, film, oggetti, pubblicazioni e altre coreografie, e conduce progetti di ricerca interdisciplinari di lungo periodo. Il suo lavoro coreografico si caratterizza per precisione, complessità e un’alta tecnologia del corpo. Tutte le sue produzioni sfidano i formati normativi e le economie di scambio del settore. Negli anni 2008-2013 è stata docente di composizione coreografica presso la Scuola di Danza e Circo (DOCH) di Stoccolma, dove ha sviluppato metodi e formati per la ricerca artistica. Ha ricevuto diversi premi e sovvenzioni e ha avuto un ruolo significativo nello sviluppo del discorso critico nel campo della danza e della coreografia in Svezia. Nel 2024 riceve il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale Danza di Venezia.
Ripetere, interrompere, sospendere. Il ritmo come principio curatoriale
Silvia Bottiroli è curatrice e ricercatrice, opera nel campo delle arti vive e in particolare nelle intersezioni tra performatività, pratiche istituzionali e pedagogie.
Fa parte dell’artistic cohort di Rose Choreographic School a Londra, insegna all’Università Bocconi a Milano e cura, insieme a Silvia Calderoni, Ilenia Caleo e Michele Di Stefano, il triennio 2025-2027 di Short Theatre a Roma.
All’interno del più ampio campo di ricerca sulla curatela come pratica coreografica, Ripetere, interrompere, sospendere esplora, attraverso una costellazione aperta di casi studio (performance, interventi, pratiche artistiche…) il ritmo come principio curatoriale, con un’attenzione particolare al rapporto tra pratiche performative e spazio pubblico e all’emergere di forme di soggettivazione politica.
Martina Ruhsam lavora come teorica della danza, autrice e artista. Dal 2016 è assistente all’insegnamento e alla ricerca presso l’Istituto di Studi Teatrali Applicati dell’Università Justus Liebig di Gießen (nel programma MA-program Choreography and Performance)). In precedenza, ha lavorato per sette anni come coreografa freelance in varie costellazioni collaborative, principalmente a Vienna e Lubiana. Dal 2008 al 2009 è stata vice capo del dipartimento di teoria del Tanzquartier Wien. Nel 2011 la sua monografia Kollaborative Praxis: Choreographie è stata pubblicata da Turia + Kant. È stata membro dei collettivi editoriali di Corpus e MASKA. Martina Ruhsam ha conseguito il dottorato presso la Justus Liebig-Universität nel 2021. Per la sua tesi Moving Matter. Non-Human Bodies in Contemporary Choreographies, ha ricevuto il Tanzwissenschaftspreis NRW 2021.
Julian Barnett è un artista del movimento che lavora trasversalmente tra discipline per esaminare le possibilità socio-politiche di trasformazione ed empatia. Il suo lavoro è stato presentato in Nord America, in Asia e in Europa.
È stato artista in residenza al K3 Tanzplan di Amburgo, borsista di danceWEB a Impulstanz e ha ricevuto una nomination al New York “Bessie” Award per Outstanding Performance. Il suo lavoro è influenzato dalla collaborazione con Johannes Wieland, Jeanine Durning, Steve Paxton e molti altri. Nato a Tokyo, Julian vive e lavora tra New York, il Vermont e l’Europa.
Marion Boudier accompagna Joël Pommerat e La Compagnie Louis Brouillard come drammaturga per creazioni teatrali e operistiche. È inoltre docente di studi teatrali presso l’Università Picardie Jules Verne, si occupa di scrittura testuale e scenica contemporanea, drammaturgia, processi creativi, legami tra arte, pedagogia e ricerca. Attualmente in delegazione all’Institut Universitaire de France, sta sviluppando i progetti ADOC (L’acteur·ice et le Document) e PLS (Performing Knowledge, con Chloé Déchery). Ha ricevuto il premio Syndicat de la critique per Avec Joël Pommerat, volume 2, pubblicato da Actes Sud nel 2019.
Danzatrice, coreografa, formatrice e counselor, è da oltre 30 anni attiva in ambito artistico e pedagogico. Unisce le proprie competenze in direzione di una visione evolutiva dell’essere umano. Al centro della sua ricerca, lo spazio e l’umano, nel complesso rapporto con il corpo, la presenza (non soltanto scenica) e il movimento. Negli ultimi anni ha posto il proprio focus sulla questione della risonanza e della risposta, lavorando sulla linea di confine tra danzatore e spettatore. Tra gli incontri più significativi dal punto di vista formativo, si annoverano quelli con Anna Sagna per il teatro-danza, con Raffaella Giordano (per la quale è interprete degli spettacoli Quore, premio UBU 2000, e Senza Titolo), con Claude Coldy per la danza sensibile e con Danio Manfredini per il teatro. Accompagna nel proprio processo creativo numerose compagnie e artisti singoli, in Italia e in Francia. Conduce da oltre 3 decenni laboratori nelle scuole di ogni ordine e grado: attualmente è attiva nelle scuole superiori all’interno del progetto Educare alla Bellezza | Media Dance di Lavanderia a Vapore, come formatrice e coordinatrice, con gruppi-classe e gruppi-insegnanti. Cura inoltre il progetto Solitudo. Visioni per una comunità creativa insieme a Raffaella Tommellini e Fabio Castello. Insieme a Rita Fabris è ideatrice e formatrice del Percorso Danzatori di Comunità. Collabora come formatrice all’interno del progetto Tracce lasciate ad Arte di Interreg Italia Svizzera e al progetto Educatori Senza Frontiera di Exodus. È coreografa del gruppo Eskenè, per i progetti La Passione secondo Matteo, Stazionando, e Progetto 900. Realizza gli assoli mama non mama, Specifiche Atipie e Dichiarazione d’amore all’interno del festival La Piattaforma di Torino. Pratica il counseling ed è formatrice presso la Scuola Superiore di Counseling.
Emilie Gallier è una coreografa ricercatrice che vive a Leiden (Paesi Bassi). Ha recentemente completato il suo dottorato di ricerca in pratica presso il Centre for Dance Research (Coventry University), in cui sviluppa l’idea e la pratica della lettura (documenti/documentazione) nella e come performance (Reading in Performance, Lire en Spectacle). Oltre alla sua pratica coreografica, Emilie lavora come tutor per THIRD: programma di ricerca artistica del terzo ciclo presso la DAS Graduate School di Amsterdam. Pubblica su riviste specializzate (tra cui Performance Research) e co-edita libri di danza (in corso De Nieuwe Dansbibliotheek, Notebook Series). È cofondatrice di Les Minieres in Normandia (Francia), all’intersezione tra agricoltura rigenerativa e pratiche artistiche performative. Nel 2022, Emilie Gallier si unisce al progetto Erasmus+ Extraordinary Dances (Danza e handicap) con il gruppo Domino di Leiden.
Dopo la laurea specialistica presso lo IUAV di Venezia, è fellow researcher presso la New York University dove inizia la sua traiettoria di ricerca tra perfomance studies, coreografia e ambiente urbano. In seguito è ricercatrice presso a.pass (advanced performance studies), centro di ricerca artistica a DeSingel (Belgio). Assistente dramaturg di Bart Van den Eynde nella produzione ‘Build to Last’ di Meg Stuart, dal 2012 lavora come dramaturg freelance per coreografi quali Daniele Ninarello, Claudia Catarzi, Barbara Berti, Amina Amici. Con l’obbiettivo di creare una piattaforma dedicata alla ricerca artistica e pratica drammaturgica, nel 2015 dà vita al progetto Workspace Ricerca X con Erika Di Crescenzo e ne è stata curatrice fino al 2018. E’ stata editor del volume RE:SEARCH DANCE DRAMATURGY (2017).
Consegue un ulteriore master di specializzazione in politiche culturali internazionali presso l’ITC-ILO UNESCO e un dottorato di ricerca presso l’Università e Politecnico di Torino. Il suo lavoro di dottorato sui networks transnazionali europei attivi nel settore culturale e creativo è tra i finalisti del ENCATC AWARD 2023. Insegna e partecipa a convegni internazionali.
Dopo una breve esperienza lavorativa presso la Commissione Europea, divisione cultura (EACEA), il suo scopo professionale mira a connettere il settore artistico allo sviluppo delle politiche culturali internazionali. Con quest’obbiettivo, ha lavorato come network manager e policy advisor del network europeo dei centri coreografici European Dancehouse Network. Oggi lavora come esperta esterna per la Commissione Europea per i progetti di cooperazione internazionale.
Nel 2015 con Erika Di Crescenzo da vita al progetto Workspace Ricerca X e ne è stata curatrice fino al 2018. E’ stata editor del volume RE:SEARCH DANCE DRAMATURGY (2017).